Unioni civili, l'assessore: «Mai quelle gay». E scoppia la polemica

Unioni civili, l'assessore: «Mai quelle gay». E scoppia la polemica
di Tranquillino CAVALLO
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Mercoledì 27 Luglio 2016, 08:47 - Ultimo aggiornamento: 28 Luglio, 16:01

A Mesagne le polemiche non mancano. L'ultima di questi giorni riguarda alcune esternazioni fatte dalla neo assessora ai Servizi sociali, Antonella Catanzaro, sulle unioni civili: «Non celebrerei mai una unione civile tra persone dello stesso sesso – ha detto - questa mia scelta, che è frutto di un convincimento personale, non è da considerare in nessun modo un pregiudizio o un giudizio nei confronti di persone che hanno fatto scelte di vita diverse dalle mie. La mia educazione, i miei convincimenti, la mia personalità mi porta a rispettare le persone e le leggi. Ma la mia fede mi porta a dire no di fronte a richieste di questo tipo», ha chiosato la Catanzaro.
Le dichiarazioni della neo assessora, fatte di sincera appartenenza cattolica in merito a una sua obiezione di coscienza per la celebrazione di unioni civili, ha sollevato un vespaio di polemiche.
 
Tutti a rivendicare la supremazia della laicità dello stato sulla fede dei singoli. Appare anche evidente la contraddizione secondo la quale la tolleranza e l'accettazione delle differenze religiose valga per  tutti ma tutto questo non vale per i cattolici. Si leggono comunicati di movimenti e partiti politici fatti di indignazione come lo furono, in ogni modo, i silenzi che caratterizzarono l'annullamento dell'esibizione di Paola e Chiara in quanto vicine a posizioni pro omosessuali. Tuttavia, al momento, presso l'ufficio anagrafe del Comune di Mesagne non si è presentato nessuno per chiedere informazioni in merito alle unioni. Sarà per il timore di rendere visibile un mondo che fino a questo momento era sommerso? Vedremo nei prossimi giorni. Intanto la polemica divampa.

«Mi sento di affermare che certe posizioni non dovrebbero avere cittadinanza in un’amministrazione democratica, in un settore così sensibile come quello dei servizi sociali, in un momento nel quale certi diritti, conquistati anche con il sangue, sono finalmente diventati legge», ha spiegato Andrea Tenore di Mesagne Bene Comune. Duro il giudizio del Partito democratico. «Antonella Catanzaro ha esplicitato le sue intenzioni volendo qualificare la sua posizione in qualità di assessore, avrebbe potuto evitare di farlo poiché difficilmente qualcuno l’avrebbe mai obbligata a celebrare unioni di questo tipo che ogni cittadino, pur non essendo amministratore pubblico, potrà celebrare», ha spiegato Francesco Rogoli, segretario del Pd, secondo il quale l'assessora «ha voluto chiarire pubblicamente la sua posizione per via dei valori in cui legittimamente crede e che rientrano a pieno titolo tra le tradizioni fondanti del Pd, il quale questa legge ha proposto ed approvato». In fine il segretario del Pd si è detto preoccupato perché «mentre in Italia, finalmente, si fa qualche passo in avanti sul terreno dei diritti civili, a Mesagne s'indietreggia vistosamente».

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