Ufficiale: Meo Sacchetti è il nuovo coach dell'Enel Brindisi

Ufficiale: Meo Sacchetti è il nuovo coach dell'Enel Brindisi
di Antonio Rodi
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Giovedì 5 Maggio 2016, 09:49 - Ultimo aggiornamento: 11:31
Adesso c'è pure l'ufficialità: la scelta del "dopo Bucchi" è caduta su Romeo Sacchetti, artefice del "miracolo Dinamo Sassari". Restava da attendere solo la classica fumata bianca (era un dettaglio) ed è arrivata questa mattina. 
Il nuovo progetto, pertanto, parte dall'artefice del miracolo Sassari. Proprio in terra sarda, a coronamento della magica esperienza, nel biennio 2014/2015 ha conquistato i suoi primi trofei nazionali. La Coppa Italia 2014, infatti,  ha rappresentato solo l’antipasto di ciò che sarebbe stato qualche mese dopo, quindi dell’incredibile stagione successiva. La prima Supercoppa Italiana è poi seguita da un bis in Coppa Italia prima di concludere la tripletta con il tanto agognato scudetto, conquistato al termine di un’emozionante serie finale conclusasi con la vittoria 75-73 a Reggio Emilia in Gara7.

Nativo di Altamura, la sua carriera da allenatore inizia dalla serie C con Asti, dove tra il 1998 e il 2001 conquista due campionati portando la squadra piemontese fino alla serie B. Nel 2001/2002 fa il suo esordio in A2 nella Celana Bergamo. Qui la sua esperienza dura solo 11 partite, poi arriva uno snodo determinante per il suo cammino, ovvero la piccola ma ambiziosa Castelletto Ticino in B1.  Arriva nell’inverno del 2001 per sostituire Romano Petitti e conquista la salvezza prima di dare il la ad un filotto straordinario. Nel 2002-2003 conquista i playoff prima di vincere per due volte consecutivamente la B1 sempre con i gialloblu’ (dopo il primo successo titolo ceduto a Caserta) prima in finale con Trapani e poi l’anno dopo con Cento. E’ per due anni consecutivi il miglior coach dei dilettanti. Lo chiama Fabriano in LegAdue, ritorna poi a Castelletto Ticino per una clamorosa salvezza nel 2006/2007 dove dopo una partenza con una vittoria e nove sconfitta, conduce la squadra alla permanenza nella categoria lanciando giocatori sconosciuti come Binetti, Martin e Kotti, ma soprattutto chiamando un ragazzo su cui nessuno puntava, ovvero Drake Diener.

La grande occasione arriva nell’estate del 2007 dove lo chiama Capo d’Orlando, la sua prima avventura in A1. Qui Meo riesce a gestire ed esaltare le qualità di Gianmarco Pozzecco che chiude in modo straordinario la sua carriera. Sacchetti si prende i playoff e lascia un’impronta significativa nonostante debba abbandonare per l’esclusione dei siciliani dalla massima serie. Nell’inverno del 2008 prova a raddrizzare in corsa la compromessa stagione di Udine, ma è nel 2009 che arriva la vera svolta con l’approdo a Sassari in LegAdue. L’iniziale scetticismo viene spazzato dalla promozione in A1, cui fa seguito l'accesso ai playoff  (sconfitta nei quarti da Milano). La stagione successiva vede Sassari chiude quarta la fase regolare, fino a giungere  alla semifinale playoff (cederà a Siena), aggiungendoci la prima indelebile qualificazione alle final Eight di Coppa Italia e la clamorosa qualificazione per l’Eurocup dell’anno successivo. Sacchetti vince il titolo di miglior coach della serie A realizzando il miracolo Sassari e dandogli continuità con i risultati piazzati lo scorso anno.

Da giocatore ha vestito le canotte di Asti, Bologna (93 presenze e 1413 punti), Torino (cinque anni totalizzando 165 presenze per 2.429 punti), ma soprattutto  Varese del presidente dove ci resterà per otto stagioni, fino al 9 novembre 1991, quando fu costretto a ritirarsi dall'attività agonistica, a seguito di un grave infortunio con conseguente rottura del tendine di Achille, occorsogli nella gara di campionato contro la Stefanel Trieste, dopo aver disputato 15 campionati di A1, con 456 partite giocate e 6.333 punti realizzati. E' protagonista non solo con la maglia di club ma anche in Nazionale dove conquista una storica medaglia d’oro a Nantes nel 1983 (vincerà anche i giochi del Mediterraneo) e un argento olimpico a Mosca nel 1980. Brindisi riparte allora da Meo Sacchetti e a lui si affida per confermarsi nei quartieri alti della pallacanestro nazionale.
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