Olio e olive trattati come gioielli: in Puglia sotto scorta tir e raccolti. Denunciati cinque ladri

Olio e olive trattati come gioielli: in Puglia sotto scorta tir e raccolti. Denunciati cinque ladri
Olio e olive trattati come gioielli: in Puglia sotto scorta tir e raccolti. Denunciati cinque ladri
di Vito TROILO
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Domenica 29 Ottobre 2023, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 12:15

Il Salento ridotto a un deserto, senza alberi d’olivo, senza olio, con poche decine di frantoi ancora attivi. Brindisi e Taranto in lotta contro la Xylella, impegnati a frenarne l’avanzata per impedire che il destino del Salento diventi anche il loro. E poi Bari e la Bat, dove gli ulivi sono ancora rigogliosi e pieni di vita e dove l’olivicoltura è ormai da anni una colonna portante dell’economia agricola e agroalimentare: organizzata, fruttuosa, innovativa.

Oggi, un tesoro inestimabile, l’unico rimasto in una regione che da dieci anni combatte con il batterio killer degli ulivi. Anche per questo, nelle due province, tir e autobotti che trasportano olio o olive sono scortati dalle forze dell’ordine.

Proprio come se si trattasse di gioielli, di un portavalori contenente chissà quali tesori. L’oro verde fa sempre gola alla malavita, specie oggi, con i prezzi schizzati alle stelle e il mercato a contendersi l’olio rimasto. 

Scorte contro il dirottamento dei tir


I gruppi criminali più numerosi e meglio organizzati sono capaci di dirottare un tir carico di prodotto già confezionato o un autoarticolato dotato di cisterna: le disposizioni assunte dalle forze dell’ordine, consistenti in pattugliamenti delle zone a rischio, di servizio scorta ai mezzi pesanti fino all’ingresso in autostrada e installazione di sistemi di videosorveglianza a bordo dei veicoli, mirano a debellare un fenomeno sempre più preoccupante. La Questura di Andria ha attivato un vero e proprio servizio di sicurezza riservato alle aziende del settore olivicolo allo scopo di scongiurare il rischio di assalti da parte delle bande criminali che agiscono senza scrupoli, affiancando i mezzi pesanti nell’agro o lungo le strade provinciali per costringere il conducente di turno a fermarsi, spesso sotto la minaccia delle armi. Le modalità operative del dispositivo di protezione sono consolidate: i referenti dell’impresa comunicano con la Polizia concordando gli orari di uscita dei tir. Le pattuglie giungono sul posto e accompagnano l’autoarticolato al più vicino casello autostradale, dove avviene il passaggio di competenze alla Polstrada. Nel Barese, inoltre, il prefetto Francesco Russo ha disposto l’utilizzo di elicotteri per controllare dall’alto il percorso dei camion. Una soluzione al vaglio anche delle autorità della Bat, provincia in cui è stata rafforzata anche la sorveglianza intorno ai frantoi.
Non si ruba solo l’olio, ma anche le olive, divenute i diamanti di Puglia, obiettivo sempre più frequente dell’attività dei ladri che agiscono nell’agro fra la Bat e il nord Barese, depredando i campi a danno degli imprenditori agricoli. I furti si verificano soprattutto nelle ore serali e notturne, da parte di “squadre” composte anche solo da due o tre individui, che non esitano a tranciare di netto i rami, deturpando gli alberi. È quanto riscontrato in due casi nel territorio di Molfetta con i Carabinieri che, nel corso dei servizi straordinari di controllo programmati dal Comando provinciale di Bari, hanno colto in flagrante cinque persone in tutto, denunciate con l’accusa di furto aggravato in concorso. I militari dell’Arma hanno bloccato prima tre persone, rispettivamente di 60, 41 e 39 anni (due dei quali già noti per reati predatori), sorpresi con oltre 400 kg di olive appena rubati da un terreno circostante, naturalmente di proprietà altrui. Sorte analoga è capitata ad un 41enne e ad un giovane di 27 anni, pizzicati mentre erano intenti a caricare circa un quintale di olive, sottratto poco prima dalla disponibilità di ignari proprietari delle terre, su un carrello agganciato ad un’auto. La refurtiva è stata riconsegnata ai proprietari. 


La campagna olivicola è monitorata con particolare attenzione anche nella Bat. Il questore Roberto Pellicone, su mandato del prefetto Rossana Riflesso, ha promosso un’azione sinergica fra la Polizia di Stato, le Guardie campestri e i rappresentanti delle associazioni di categoria degli imprenditori del comparto e dei frantoiani. I servizi si sono svolti con l’utilizzo delle volanti, delle pattuglie del Reparto prevenzione crimine di Bari e di un elicottero. Notevole il numero dei controlli effettuati: 1.100 le persone identificate, molte delle quali con precedenti per reati simili.
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