Schiacciato dal trattore dopo l'incidente, la famiglia vuole la verità

Schiacciato dal trattore dopo l'incidente, la famiglia vuole la verità
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Mercoledì 3 Aprile 2024, 19:25

Chiedono piena luce sui fatti i familiari di Pasquale Dimaggio, l’operaio agricolo di 56 anni di Triggiano (Bari) rimasto vittima all’alba di Pasqua di un incidente rilevato dai carabinieri della stazione di Rutigliano

L'uomo, dipendente di un’azienda agricola locale, alle 5.40 del mattino si stava recando al lavoro in un terreno del luogo e stava percorrendo alla guida del suo trattore la Provinciale 240, quando, nel territorio comunale di Rutigliano, è stato tamponato dalla vettura condotta da un 71enne del posto. Il mezzo agricolo è stato sospinto contro il muretto a secco che costeggia la strada e purtroppo il conducente è rimasto schiacciato tra lo stesso muretto e il trattore: è morto praticamente sul colpo.

La disperazione dei parenti

Un dramma che ha gettato nella disperazione, e proprio nel giorno di Pasqua, i familiari della vittima, che ha lasciato in un dolore immenso un figlio e tre amatissimi nipoti, nove tra fratelli e sorelle e l’attuale compagna, che già il lunedì di Pasquetta hanno potuto dargli l’estremo saluto nella chiesa di Triggiano.

Il Pubblico Ministero della Procura di Bari ha  aperto un procedimento penale per il reato di omicidio stradale a carico dell’automobilista che ha tamponato il mezzo agricolo, non ha ritenuto necessario disporre l’autopsia.

La famiglia vuole la verità

Adesso però i familiari chiedono verità e giustizia e per questo, attraverso l’Area manager Puglia e responsabile della sede di Bari, Sabino De Benedictis, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, unitamente all’avvocato Fabio Ferrara del foro di Bari. Studio3A ha già incaricato l’ingegnere forense Pietro Pallotti per ricostruire nel dettaglio la dinamica, le cause e le responsabilità del sinistro e per partecipare alle operazioni peritali nel caso in cui il Sostituto Procuratore inquirente intenda disporre una consulenza tecnica cinematica ad hoc, fermo restando che sarà avanzata formale richiesta alla Procura di procedere con una perizia informatica sul cellulare dell’indagato per verificare se l’inspiegabile tamponamento possa essere stato causato da una fatale “distrazione da smartphone”.

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