Nessuna auto sul luogo del ritrovamento del corpo carbonizzato di Michele Baldassarre. C’era, invece, soltanto una bici: di proprietà della donna e subito sequestrata. Il caso della 55enne di Santeramo in Colle, il cui cadavere è stato trovato nel tardo pomeriggio del 9 febbraio scorso in contrada Pantarosa, racchiude ancora molti misteri ma, forse per la prima volta dopo due settimane, la svolta sembra essere vicina anche se gli inquirenti continuano a rinchiudersi nel più stretto riserbo.
Inchiesta per istigazione al suicidio
A distanza di due settimane esatte dalla tragica morte della moglie di Vito Leonardo Passalacqua, noto commercialista della città ai domiciliari dal 23 dicembre dello scorso anno con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, madre di due ragazze di 28 e di 26 anni, le deduzioni che hanno indotto il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Baldo Pisani, ad avviare l’inchiesta, al momento contro ignoti, per il reato di istigazione al suicidio, potrebbero essere più granitiche di quello che si è sempre pensato. In attesa - tra circa 90 giorni - dell’esito dell’autopsia eseguita sul corpo dell’igienista dentale dal medico Francesco Vinci e degli esami tossicologici e istologici, svolti dal professore Roberto Gagliano Candela, per comprendere se il decesso sia stato provocato dal taglio, e dalla lama trovata conficcata nel torace, o dalle fiamme e se abbia assunto farmaci oppure altro tipo di sostanze prima di morire, gli accertamenti dei carabinieri della compagnia di Altamura, al comando del maggiore Leonardo Bochicchio, potrebbero proiettare a stretto giro una luce diversa sugli eventi. Fatti non nuovi, approfonditi ed evidenziati nel corso dell’attività investigativa.
Ma sono ancora tanti gli elementi che non tornano.
Quel che è sicuro è che il prossimo 5 aprile Passalacqua, sposato da circa 30 anni con Baldassarre, con cui si conosceva sin dai tempi di scuola, sarà in un’aula di giustizia per rispondere alle accuse di maltrattamenti.
Dopo la richiesta di giudizio immediato fatta dalla Procura di Bari l’uomo, per tramite del suo legale Filippo Tolentino, ha fatto richiesta del rito abbreviato. Una vicenda che sembrerebbe legata a doppia trama con quella della donna che il 21 dicembre scorso ha trovato il coraggio di denunciare il marito dopo l’ennesimo caso di violenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA - SEPA