Mensa, è ancora caos a Bari: le famiglie rinunciano e spunta un altro ricorso al Tar

Mensa, è ancora caos a Bari: le famiglie rinunciano e spunta un altro ricorso al Tar
di Samantha DELL’EDERA
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Venerdì 12 Gennaio 2024, 05:00

Le famiglie baresi non hanno nessuna intenzione di “mollare la presa” fin quando non vedranno cambiamenti nel servizio di mensa scolastica. E già ieri in alcune scuole ci sono stati genitori che hanno “ritirato” i loro figli prima per non farli mangiare a mensa. Una “protesta silenziosa” come hanno raccontato alcune mamme che mira a sollecitare il Comune ad una maggiore attenzione sulla questione. C’è chi ha persino chiesto ai dirigenti scolastici di poter portare il pranzo da casa, eventualità non prevista da regolamento. Ieri anche il consigliere regionale della Lega, Romito, ha visitato una mensa scolastica della scuola primaria Marconi e ha raccolto le lamentele dei genitori. »Mi hanno raccontato una serie di episodi – ha detto Romito – bisogna tenere alta l’attenzione su questa questione e il Comune deve intervenire al più presto. Ben venga il cambio di menu, ma a questo si deve aggiungere anche un controllo sulla qualità dei cibi serviti». Le segnalazioni da parte delle famiglie sono all’ordine del giorno, c’è chi ha intenzione persino di contattare i Nas e l'amministrazione ha già deciso dalla prossima settimana, in accordo con la Ladisa, delle modifiche al menu, sostituendo il pesce tanto sgradito con un altro tipo, cambiando le combinazioni tra primi e secondi e modificando alcune preparazioni come per la frittata o il vitello.
E se da una parte ci sono le lamentele delle famiglie, dall’altra ci sono due ricorsi al Tar che potrebbero pregiudicare la tenuta del servizio stesso. Il primo ricorso (per il quale il Tar ha rigettato la sospensiva, permettendo al Comune di attivare la refezione) è stato presentato dalla cooperativa Solidarietà e Lavoro che ha impugnato l’atto di aggiudicazione definitiva dell’appalto quadriennale alla Ladisa. Una gara davvero molto lunga, i cui termini per le presentazioni delle domande si sono chiusi nell’agosto del 2022: sono seguiti ricorsi e controricorsi fino a quando il Comune ha proceduto con l’aggiudicazione alla Ladisa, che in realtà si era classificata seconda, ma ha vinto l’appalto dopo che il primo classificato è stato escluso dalla gara.

La situazione

La ditta ha impugnato tutti gli atti che hanno portato alla sua esclusione, a cominciare da quello del 22 maggio compreso i verbali della commissione giudicatrice, nessuno escluso, da quello in data 19 ottobre del 2022 a quello in data 22 maggior 2023. Sotto esame le operazioni che hanno portato all’attribuzione dei punteggi e le verifiche sulle anomalie. «Si è ritenuto che il pregiudizio lamentato non è favorevolmente apprezzabile in questa sede cautelare – si leggeva nell’ordinanza della prima sezione del Tar Puglia, firmata dal presidente Angelo Scafuri - in ragione della durata quadriennale del servizio, della natura del provvedimento gravato e dello stato del procedimento (approvazione degli atti di gara), della qualità di gestore precedente già in proroga scaduta - la quale non consente l’invocato provvisorio subentro - e della risarcibilità per equivalente dei dedotti interessi, a fronte del prevalente interesse pubblico all’immediata esecuzione del servizio di refezione scolastica in relazione all’inizio dell’anno scolastico».
L’udienza nel merito, prevista per il 10 gennaio, è stata rinviata al 22 maggio. Ma si attende nelle prossime ore un’altra sentenza, quella sul ricorso presentato dalla terza classificata, la ditta Serenissima che ha chiesto ugualmente la sospensione della gara. Non è ancora arrivata invece la comunicazione da parte del Ministero dei fondi messi a disposizione per Bari per ridurre le tariffe della mensa, come annunciato più volte dallo stesso Comune. Ma per ora le tariffe restano invariate.
 

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