Come sarà il Bari di Federico Giampaolo: 4-3-3 o 4-3-1-2. Ripartire dai senatori

Missione (almeno) otto punti sui 15 a disposizione: secondo le proiezioni, basterebbero per evitare la Serie C

Foto: Domenico Bari
Foto: Domenico Bari
di Antonio BELLACICCO
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Mercoledì 17 Aprile 2024, 09:42

Il Bari spera nella cura Giampaolo per evitare il peggiore dei drammi possibili e per rialzare la testa dopo un filotto negativo senza precedenti a queste latitudini. A lui, tecnico della Primavera fino a qualche ora fa e quarto differente allenatore sedutosi sulla panchina della prima squadra nel corso di questa stagione travagliata, il compito di provare a guidare la formazione biancorossa verso la permanenza in Serie B, possibilmente senza passare dai playout. Con la testa oltre che con il cuore, con la pacatezza che da sempre lo ha contraddistinto più che con il sangue agli occhi di stampo iachiniano. Dopo tanta gavetta nelle serie inferiori, ecco arrivare l'occasione della vita, da sfruttare senza necessariamente ambire a una riconferma, ma semplicemente con l'intento di lasciare un bel ricordo di sé. Ripartendo da alcuni punti chiave: il ricorso alla difesa a quattro, marchio di fabbrica della carriera da allenatore, e l'obbligo di rivitalizzare alcuni calciatori che attualmente sembrano spenti dentro.

Il Bari di Giampaolo

Da un punto di vista tattico non dovrebbero esserci dubbi sul canovaccio che verrà seguito dal 54enne nativo di Teramo ma ormai barese d'adozione (essendo transitato in riva all'Adriatico anche da calciatore).

Niente più retroguardia a tre, come accaduto nelle ultime uscite negative con Iachini in panchina: si torna a difendere a quattro, come accaduto per due stagioni e mezzo sotto la guida di Mignani. Che poi si possa optare per il 4-3-1-2, come pare accadrà contro il Pisa, o per il 4-3-3, quello lo decideranno le circostanze, gli avversari e le condizioni di forma dei singoli calciatori. Spazio al tandem centrale delle certezze composto da capitan Di Cesare e da Vicari, spazio a Ricci sull'out di sinistra e a uno tra Dorval e Pucino su quello di destra. I biancorossi andranno avanti con questi uomini e spetterà a loro evitare le clamorose disattenzioni costate punti pesantissimi di recente.

Entrando poi maggiormente nel dettaglio dei singoli interpreti, ci sono delle anime storiche di questa squadra da far tornare a rendere in maniera adeguata, specialmente nella fascia mediana del campo: il riferimento è ad esempio per Raffaele Maiello, ancora non al meglio dopo la rottura del legamento crociato che lo ha tenuto fuori dai giochi per diversi mesi, ma anche per Mattia Maita, uno che quest'anno ha fallito l'appuntamento con il definitivo salto di qualità dopo la scorsa buona stagione. Al loro fianco anche un barese doc come Bellomo, tornato titolare nell'ultima di Iachini contro il Como ma troppo a lungo relegato ai margini del progetto tecnico.

Discorso simile per quel che concerne alcuni componenti del reparto offensivo, senza dubbio il punto debole della rosa di questa stagione: giocatori come Nasti e Puscas ne hanno avute di chances, ma fin qui si sono sempre accesi soltanto a intermittenza. Il neo tecnico pugliese deve trovare la chiave per far fare loro un gran finale di campionato che possa trascinare il Bari a suon di gol fuori dalla zona calda della classifica, magari anche con il contributo di Achik, giovane esterno offensivo calato alla distanza e via via sempre meno coinvolto (percorso opposto a quello di Morachioli). Insomma, il lavoro da fare è tanto, il tempo a disposizione però è quello che è: al termine della regular season mancano appena cinque giornate e la sensazione è che i biancorossi debbano portare a casa almeno otto punti in questo lasso di tempo. Urge invertire la rotta, urge affidarsi alla cura Giampaolo, ultimo appiglio a cui aggrapparsi in un'annata disastrosa.

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