Uccise due gatti, condannato. Le associazioni: «Ma non pagherà nemmeno la multa»

Uccise due gatti, condannato. Le associazioni: «Ma non pagherà nemmeno la multa»
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Mercoledì 26 Ottobre 2022, 18:10 - Ultimo aggiornamento: 18:23

Nel 2017 uccise due gatti con il veleno. A distanza di 5 anni è stato condannato ma non sconterà alcuna pena, nemmeno pecuniaria. Lo denunciano le associazioni animaliste.

I fatti

Un uomo di Casamassima (Bari) era stato denunciato dalle associazioni animaliste per uccisione e maltrattamento di animali avvenuta tramite avvelenamento all’interno del complesso residenziale di Barialto. L'uomo infatti era stato filmato mentre portava in casa i corpi senza vita di due gatti. In uno dei video si osserva un gatto colpito da convulsioni e l’altro ormai senza vita. Le riprese, effettuate con un cellulare, erano state diffuse online, suscitando indignazione. Secondo alcuni veterinari, che avevano visionato il materiale, le scene mostrate erano compatibili con un’uccisione da avvelenamento, quindi particolarmente dolorosa.

Dopo la denuncia, è di questi giorni la notizia che l'uomo è stato condannato dal tribunale di Bari a 6.750 euro di multa per aver ucciso tramite avvelenamento due gatti.

Tuttavia, il Giudice ha ritenuto di concedere il beneficio della sospensione condizionale della pena, quindi l’autore del reato non dovrà versare un solo centesimo allo Stato, anche se riconosciuto colpevole.

Il commento dell'associazione

Un esito reso possibile anche dall'esiguità della pena massima prevista dal codice penale per il reato di uccisione di animali: 18 mesi di reclusione, in questo caso convertiti in pena pecuniaria, che di fatto non vengono mai scontati in caso di condanna. «I reati contro gli animali sono considerati di serie B e quindi sottovalutati – commenta l'avv. Alessandro Ricciuti, presidente di ALI – Anche per questo motivo da anni chiediamo che la risposta del sistema sia più rapida e incisiva e che le pene vengano elevate, affinché assumano funzione deterrente, oltre che per adattarle alla realtà sociale, come avvenuto in altri paesi».

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