Calcio, partita della fraternità: Preti sconfitti 1 a 5 dai Sanitari

L'arcivescovo in panchina: «Io penso che il Signore non sia mai di parte, quindi, sarà al fianco di entrambe le squadre»

Calcio, partita della fraternità: Preti sconfitti 1 a 5 dai Sanitari
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Lunedì 16 Ottobre 2023, 14:33 - Ultimo aggiornamento: 14:47

Preti sconfitti dai Sanitari, 5 a 1, nella partita di calcio della fraternità che si è disputata a Bisceglie. In panchina l'arcivescovo. «Speriamo giochino ad armi pari e che sia una bella partita». Sorride Marcello Paduanelli, direttore amministrativo dell'opera "Don Uva" complesso assistenziale e sanitario di Bisceglie, nel nord Barese, capitano della squadra che affronta stamani un avversario "temuto": la rappresentativa del clero dell'arcidiocesi di Trani- Barletta - Bisceglie.

L'arcivescovo

«Io penso che il Signore non sia mai di parte, quindi, sarà al fianco di entrambe le squadre», assicura monsignor Leonardo D'Ascenzo, arcivescovo di Trani - Barletta- Bisceglie, pastore nella vita con l'animo da numero 9, ovvero centravanti. Il match al "Di Liddo" di Bisceglie è un debutto per la formazione ecclesiastica ed è inserito nell'ambito del trofeo «I beniamini di Don Uva». Una partita che è stata l'occasione per ribadire «i valori dello sport, ma anche per noi di camminare insieme come clero», aggiunge l'arcivescovo capitano della squadra, una delle poche che la domenica non può giocare.

 

La disposizione in campo ha visto «don Gennaro tra i pali mentre don Francesco in attacco col numero 7, come Cr7», mormora lo spogliatoio dopo la consegna delle maglie.

Segno di croce, scambio dei gagliardetti e calcio di inizio dato dall'arcivescovo, che è rimasto però in panchina. Definire i ruoli in campo non è stato complicato perché «noi veniamo da esperienze vissute in seminario dove ognuno di noi ha potuto coltivare la passione per questa disciplina sportiva», spiega D'Ascenzo. Sugli spalti i pazienti del «Don Uva» che hanno urlato per sostenere la squadra di casa. «Questa partita è un segnale di fraternità e ci fa piacere che ci abbiano coinvolto», conclude Paduanelli. 

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