Rubate, nascoste nelle campagne e cannibalizzate per vendere i pezzi di ricambio. È il destino delle auto, due delle quali, entrambe di provenienza furtiva e ridotte a delle carcasse, sono state rinvenute nell’agro di Giovinazzo, dalle Guardie Campestri, nel corso di un servizio di controllo. Il territorio a nord di Bari - in particolare Bitonto, dove nell’ultima settimana di aprile gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza hanno recuperato dieci auto rubate - si conferma un’officina a cielo aperto per distruggere le vetture e poi rivendere i pezzi.
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Le carcasse tra gli ulivi
Gli investigatori parlano di una vera e propria piaga del territorio, mentre sono sempre più le carcasse di auto smembrate che, ormai quotidianamente, compaiono fra gli ulivi secolari.
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La merce rubata, poi, alimenta il mercato clandestino dei pezzi di ricambio che vengono rivenduti attraverso il web, con annunci sui siti di e-commerce e sui social network. Sui vari episodi sin qui denunciati e che ormai non fanno più notizia, proseguono le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bari, mentre i consorzi di vigilanza rurale hanno assicurato di aver già potenziato i controlli, soprattutto nelle ore notturne. Nel recentissimo passato, altre segnalazioni sono state fatte, ma sembra che a nessuna Autorità interessi quello che succede, sembra che le campagne siano uno Stato a parte.
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