Roma, choc in Vaticano: gendarme del Papa massacra la moglie giornalista

Roma, choc in Vaticano: gendarme del Papa massacra la moglie giornalista
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 19 Luglio 2017, 17:40 - Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 16:13
Città del Vaticano - A riprova che il fenomeno dei maltrattamenti sulle donne è trasversale, bipartisan e, sicuramente, ben più esteso di quanto non appaia, una denuncia arrivata alla Procura di Roma ha portato alla luce un caso emblematico. Un gendarme pontificio, selezionato dalla Santa Sede per doti morali e capacità di controllo sulle situazioni più impegnative, è indagato per le violenze fisiche, psicologhe e morali sulla moglie, una giornalista che lavora nella redazione della emittente dei vescovi, Tv2000. Il fascicolo in mano ai magistrati romani non lascia spazio all'immaginazione, descrivendo l'inferno domestico che per anni ha costretto la ragazza a subire in silenzio, cercando di nascondere i lividi sul corpo, simulando all'esterno una felicità coniugale che evidentemente non esisteva più da tempo.

Qualcosa tra loro si era incrinato e poi è esploso. L'ira del marito si sarebbe manifestata dopo il matrimonio avvenuto nel 2015. Dalle carte ufficiali si parla di una condotta fuori dalla norma. Aggressioni «per futili motivi». Capitava, per esempio, che il gendarme la «strattonasse, spintonasse colpendola con schiaffi, pugni cagionandole lesioni», minacciandola anche di morte. Oppure offendendola. «Sei una donna di m....» In preda alla furia, durante le liti, capitava che il gendarme distruggesse tutto quello che gli capitava a tiro. Una volta arrivò a minacciare la moglie con un martello. Ti fracasso il cranio. «Le porte degli armadi spaccate, così come il mobilio, oggetti vari distrutti». Un'altra volta le ha sbattuto la testa contro la libreria fino a provocarle diverse lesioni. Vengono poi citati gli episodi particolarmente gravi, fino a che la ragazza non ha deciso di parlare, di andare a presentare una denuncia. L'ultima lite furibonda, degenerata come al solito, è stata a marzo.

In un referto citato negli atti si descrive il «trauma cranico con ematoma regione frontale, frattura spina nasale, frattura costale destro arco lat. XI, frattura scomposta falange primo dito piede destro». Fratture che i medici hanno giudicato guaribili in 15 giorni. Ma il trauma peggiore, in questi casi, è quello che poi le vittime si portano dentro. Una paura che si sedimenta e diviene carsica, pronta a riaffiorare e a danneggiare i rapporti, la quotidianità, l'autostima, l'equilibrio personale. I magistrati inquirenti avrebbero voluto arrestare il gendarme ma il gip si è opposto. La guardia vaticana, solitamente impegnata a controllare turisti e pellegrini e chissà forse anche l'ingresso di Santa Marta, dove risiede il Papa, dovrà ora rispondere di lesioni, maltrattamenti e violenze continuate. Una brutta storia.
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