L'Aquila sarà la capitale della Cultura 2026. Pochi secondi fa il ministro Sangiuliano ha decretato la città vincitrice. Nulla da fare per Lucera, arrivata comunque nella fase finale della selezione.
«L’esperienza - commenta a caldo il sindaco di Lucera, Giuseppe Pitta - è stata straordinaria e la consiglio a tutti: una città che si è ricostruita sotto il nome della cultura, con l’obiettivo di ripartire dalla cultura. E non solo Lucera, ma, insieme a questa città, l’intero territorio dei Monti Dauni che ha scoperto, con questa candidatura, la possibilità di lavorare insieme per lo stesso obiettivo». «Non smetterò mai - conclude - di ringraziare ogni singolo cittadino del nostro territorio e della mia città, che mi ha onorato di rappresentare Lucera, i Monti Dauni e la Puglia tutta in una competizione così bella e affascinante».
Le città finaliste, che hanno presentato i loro dossier in due audizioni pubbliche, che si sono svolte il 4 e il 5 marzo scorsi, sono dieci, qui elencate con il loro claim: Agnone (Isernia), “Agnone 2026: Fuoco dentro.
Per la Regione Lazio, dunque, erano due le città finaliste, entrambe della provincia di Latina. Il capoluogo, Latina, con il dossier Bonum Facere, e Gaeta, con il dossier Blu, il clima della cultura. Entrambe si sono presentate lo scorso lunedì 4 marzo. Nel dossier di Latina, la storia del territorio, che parte dalla bonifica, ma soprattutto viene evidenziato il rapporto con la terra, e quindi la produzione agricola, l’enogastronomia, la nascita delle città di fondazione, l’architettura razionalista, i musei come il Cambellotti, i siti archeologici come Satricum, le iniziative culturali che si intendono organizzare nel corso del 2026. Nel dossier di Gaeta, un progetto «basato sulla forza dell'ambiente di influire sulle persone: caratteristica di Gaeta, la cui storia vanta donne e uomini che hanno definito i contorni della civiltà». In queste ultime ore, entrambi i Comuni candidati hanno diffuso le parole dei testimonial. Per Latina, tra i tanti, si è espresso Mosè Ricci, professore universitario della Sapienza, secondo cui «Latina esprime l’idea mediterranea e italiana della città nuova, moderna, del ventesimo secolo». Accanto a lui, anche Marco Vivio, presidente dell’Istituto Nazionale di Architettura, per il quale «Latina possiede caratteristiche uniche, e da quelle può sviluppare iniziative di livello internazionale in moltissimi settori, dalla sostenibilità ambientale, all’architettura, urbanistica, turismo, arte, artigianato, moda, spettacolo».
Per Gaeta, il presidente della Camera di commercio Frosinone-Latina, di Assonautica Italiana e SiCamera, Giovanni Acampora secondo cui “Blu, il Clima della Cultura” è la rappresentazione perfetta di Gaeta. Il mare è cultura, scambio, inclusione, conoscenze, economia, vita. E Gaeta è il mare. Per questo, come Camera di Commercio, abbiamo da anni investito su Gaeta come città della Blue Economy». Anche il Commissario del Parco Naturale dei Monti Aurunci Fiorello Casale sottolinea che «con il suo patrimonio storico, culturale e naturalistico, Gaeta rappresenta un unicum nel panorama italiano; il suo fascino antico, il suo mare cristallino e la sua posizione strategica ne fanno una destinazione ideale per turisti e amanti della cultura».