Avrebbe costretto la compagna e le sue figlie a seguirlo in campagna alle 4 del mattino e le avrebbe vietato anche di utilizzare il cellulare e incontrare i parenti. Per questi episodi, frutto di violenza e maltrattamenti in famiglia così come denunciato ai carabinieri da una delle ragazze minori, un 34enne, residente in un comune nel sud Salento, è stato prima allontanato da casa e poi arrestato. L'uomo avrebbe agito come padre-padrone all'indirizzo delle ragazzine e della donna con cui da diversi anni aveva intrapreso una relazione.
A svelare alcuni episodi è stata la figliastra, che accompagnata dalla nonna e da una zia, si è recata in caserma dai carabinieri per mettere nero su bianco alcune violenze vissute tra le mura domestiche per circa 10 anni.
Cosa è successo
Secondo quanto denunciato dalla ragazza, l'uomo sin dall'inizio della convivenza con la madre, avrebbe maltrattato le donne, impedendo di manifestare il loro pensiero o costringendole ad alzarsi alle 4 del mattino per recarsi in campagna, aggredendole anche fisicamente in caso di ritardo. In altre circostanze invece avrebbe impedito alla figliastra di partecipare a feste in famiglia. Violenze fisiche e abusi psicologici che avrebbero costretto la donna a ricevere cure ospedaliere e che si sarebbero ripetuti anche lo scorso aprile: il primo del mese, nella giornata di Pasquetta, il 34enne avrebbe aggredito la ragazzina dopo aver saputo che la stessa aveva trascorso la giornata con amici a Gallipoli, mentre il 12 aprile l'uomo avrebbe picchiato e strattonato la figlia perchè si era rivolta alla madre chiedendo aiuto per accudire la sorella più piccola.
A seguito quindi della denuncia, l'uomo è stato prima allontanato da casa, su decisione del gip Angelo Zizzari, considerato che «i dati acquisiti – è riportato nell’ordinanza – fanno emergere un grave quadro indiziario a carico dell’indagato che, animato da morbosi e ossessivi impulsi violenti e vessatori, ha sottoposto i propri familiari a pesanti afflizioni più volte ricorrendo ad ingiurie, minacce, dimostrando una forte inclinazione ad usare la violenza verbale, e, particolarmente, quella fisica», e nella giornata di ieri, (per un aggravio della misura), condotto nel penitenziario leccese di Borgo San Nicola, in attesa di udienza di convalida.