Lecce, ex stazione Agip del film di Ozpetek: ora rinasce. Com'era e come sarà

L'ex Agip, com'era e come sarà
L'ex Agip, com'era e come sarà
di Serena COSTA
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Sabato 4 Maggio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 19:18

Da antica stazione di servizio a temporanea location cinematografica, per diventare definitivamente il punto dell’accoglienza turistica dell’area nord di Lecce. Parte la trasformazione dell’ex Stazione Agip, piccolo gioiello di architettura industriale risalente agli anni Cinquanta, che riforniva di carburante tutti coloro che provenivano da viale Calasso e dovevano proseguire verso viale degli Studenti oppure svoltare a destra nell’allora chiamata via D’Aurio, oggi via Taranto. A marzo scorso era stata recintata tutta l’area di cantiere e istituito il divieto di sosta tutto intorno all’immobile e nei giorni scorsi sono invece partiti i lavori veri e propri all’interno dell’ex stazione scelta da Ferzan Ozpetek per il suo “Allacciate le cinture” e trasformata nel suo film in un suggestivo bar. Una visione che, in qualche modo, si è concretizzata.

Il sopralluogo di Salvemini 

Il sindaco Carlo Salvemini, nei giorni scorsi, ha fatto un sopralluogo e pubblicato un post sul suo profilo Facebook con il quale ha spiegato ai cittadini la funzione strategica rivestita dall’ex stazione di servizio: «Ristrutturiamo questa stazione di carburante attraverso le risorse del Pnrr per farla diventare uno spazio di informazione turistica, in ragione di una sua collocazione strategica, a ridosso della città storica, in collegamento con l’asse viario di ingresso della città, dentro il polo universitario, davanti a un’area in cui riqualificheremo via San Nicola e la piazza antistante l’ingresso del cimitero – ha detto il primo cittadino –. Sarà bellissimo venire qui e sostare, intrattenersi, riposare, raccogliere le idee dopo aver acquisito tutto ciò che serve per farsi un’idea di quanto sia bello visitare la nostra città».
Per vedere accesa l’insegna “Ex Agip Infopoint” occorrerà aspettare circa un anno: il progetto, finanziato con un milione e centomila euro dal Pnrr e redatto dall’architetto Andrea Mantovano, prevede il ripristino del prospetto esterno con tessere in grès per restituire l’immagine originaria della stazione dismessa nel 2005. Il colore delle pareti esterne ricalcherà anch’esso il giallo della stazione anni Cinquanta e saranno realizzati tre pannelli didattici sulla storia del luogo e sul suo progettista. 
All’interno, saranno create tre aree funzionali più i servizi igienici per clienti e personale: la prima sala, più grande, destinata ad accoglienza e sosta, sarà pienamente accessibile alle persone con disabilità, con un’area panoramica nel vano in curva e un bookshop nel vano successivo.

Gli infissi saranno in ferro-finestra, similari a quelli impiegati in origine. 

Il recupero degli interni

Anche negli interni sembrerà di essere rimasti al periodo in cui la stazione venne alla luce per mano dell’architetto Mario Bacciocchi, con un arredamento in stile anni Cinquanta. All’esterno, invece, sarà realizzata un’aiuola con essenze vegetali e saranno installate sedute, una fontana, cestini per effettuare la raccolta differenziata. Tutta la pavimentazione sarà rifatta in stile industriale, in analogia a quella adottata nell’ex stazione Agip di piazzale Accursio a Milano, oggi Garage Italia.
La riqualificazione coinvolgerà anche via San Nicola e via Carluccio, delle quali sarà ricostituito il manto stradale. La creazione dell’infopoint turistico rappresenta, in ogni caso, una parte degli interventi che riguarderanno tutta l’area compresa tra il cimitero monumentale e il Parco di Belloluogo, tutti cantieri finanziati grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
In particolare, nel cimitero sorgerà un nuovo ingresso dalla zona nord, servito da percorsi pedonali e ciclabili, un ponte di legno per ovviare al salto di quota, un’area a parcheggio permeabile con un centinaio di stalli, nuovi filari di alberi e messa a dimora di essenze mediterranee. Inoltre, sarà riqualificato anche il Parco di Belloluogo, uno dei polmoni verdi della città, che sarà collegato attraverso due percorsi ciclabili con l’area rurale a nord e con l’area del Foro Boario.

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