Rompe il silenzio in cui si è trincerato per un anno e mezzo il regista canadese, Paul Haggis, 71 anni, alla notizia della richiesta di archiviazione della Procura di Brindisi dell’inchiesta in cui si sta difendendo dall’accusa di avere violentato una ragazza londinese di 28 anni, aspirante consulente cinematografica, nelle notti dal 12 al 15 giugno 2022 in un B&B di Ostuni. E che lo tenne per 16 giorni agli arresti domiciliari: «Come si può ben immaginare, aspettavo di riabilitare il mio nome fin da quando è stata fatta questa terribile falsa accusa, ma ho sempre avuto fiducia nel sistema giudiziario italiano».
Il commento
Laconico il premio Oscar per la migliore sceneggiatura con il film Crash, consapevole che al momento si tratta solo delle conclusioni dell’indagine condotta dal procuratore aggiunto Antonio Negro con i sostituti Livia Orlando e Gualberto Buccarelli.
«Non dirò altro finché non avrò letto la decisione del giudice», ha chiosato ieri il regista sugli ultimi sviluppi dell’inchiesta. Una decisione che terrà conto dell’eventuale opposizione all’archiviazione che la ragazza potrà presentare entro 30 giorni da quando è stata messa al corrente dell’orientamento della Procura di Brindisi sull’inchiesta avviata con la sua denuncia presentata la mattina del 15 giugno 2022 al posto di polizia di Frontiera dell’Aeroporto del Salento di Brindisi dove era stata accompagnata dallo stesso Haggis.