Si aggiunge anche Brindisi alle possibili località di atterraggio dell'Air Force One del presidente degli Stati Uniti Joe Biden che, insieme agli altri capi di Stato dei Paesi più sviluppati, sarà in Puglia per il G7. Fino ad oggi, infatti, era l'aeroporto di Grottaglie ad essere in pole position per ospitare l'aereo dell'aviazione militare americana, il cui nome radio è proprio Air Force One, che trasporta il presidente degli Usa.
In queste ore, tuttavia, circola l'ipotesi che Biden con tutto il suo seguito possano invece atterrare nel capoluogo messapico. Un'idea tutt'altro che inverosimile, in effetti, considerato che l'aeroporto militare “Pierozzi” di Brindisi ospita la Base logistica delle Nazioni Unite e garantisce, dunque, un elevato livello di sicurezza. Come del resto il Castello Svevo brindisino che, non a caso, è stato scelto per ospitare la prima cena del G7 organizzata dalla Presidenza della Repubblica.
E non è un caso neanche il fatto che, fra le strade prese in considerazione tra quelle sulle quali intervenire con il rifacimento dell'asfalto per garantire la massima sicurezza dei grandi della Terra ci sia anche via Ruggero De Simone, vale a dire la strada che partendo dall'aeroporto immette sul percorso indicato per raggiungere il maniero federiciano, nel centro di Brindisi.
Tra l'altro, ridurre di oltre 50 chilometri – ovvero la distanza che divide Grottaglie dal capoluogo messapico – il percorso su strada che il presidente degli Stati Uniti dovrà compiere a bordo della sua auto non può che rendere ulteriormente sicuro il trasferimento di Biden che, proprio nella serata del suo arrivo, dovrà raggiungere prima ancora delle altre destinazioni coinvolte nell'organizzazione del G7, proprio il Castello Svevo.
Il resto del vertice internazionale, invece, si terrà a Borgo Egnazia, a Fasano.
Un vertice blindato
Un vertice già blindatissimo e che, dopo l'annuncio che papa Francesco, il primo pontefice della storia a prendere parte ad un G7, sarà presente in Puglia intervenendo nella sessione dedicata all'Intelligenza artificiale, sarà ancora più controllato. Anche in questo caso, i dettagli sono pochissimi: l'unica cosa certa è che quella del pontefice sarà una missione lampo, col Santo Padre che rientrerà in Vaticano in giornata, in aereo o in elicottero.
E nel frattempo si continua a lavorare al piano della sicurezza per il vertice mondiale. A coordinarlo sarà Luigi Carnevale, da poco nominato prefetto di Brindisi, che per quattro anni, fino al 2022, è stato dirigente dell’ispettorato di pubblica sicurezza del Vaticano coordinando proprio la tutela dell’incolumità di Francesco. Carnevale è stato a lungo, dunque, l'“angelo custode” di Bergoglio. La presenza dei capi di Stato, con relative delegazioni, di Italia, Stati Uniti, Canada, Francia, Regno Unito, Germania e Giappone imporrà un rafforzamento dei controlli su ogni fronte, anche con la presenza di agenti speciali internazionali e dei servizi segreti. Le previsioni parlano di almeno 5mila unità impiegate per tutelare la sicurezza dei grandi della Terra. Bergoglio compreso.