Più della metà dei pugliesi è in sovrappeso, anche perché a queste latitudini dominano i sedentari. Il quadro, piuttosto desolante, emerge dal rapporto dell'Istat sul Benessere Equo e Sostenibile, tra gli indicatori della salute. Il 51,1% dei residenti in Puglia, secondo l'ultimo report che si riferisce al 2023, ha un problema con il peso e vive una fase di eccesso di peso o di obesità (viene seguita la classificazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità). Il dato, per altro, risulta essere in crescita, visto che appena un anno prima si attestava sul 49%. Il balzo in avanti della Puglia nella classifica delle "regioni più grasse", vale il primato, davanti alla Campania, alla Basilicata e alla Calabria. Fuori dal podio anche Sicilia e Molise. I più magri? Trentini, liguri e abitanti della Valle d'Aosta. Resta, in ogni caso, un divario Nord-Sud sul peso. Nel Mezzogiorno è ben più alta la quota di persone con problemi legati alla bilancia. Facile dire - anche per farsi un complimento - che qui si mangia meglio. Sarà pur vero ma l'eccesso di peso, in questi termini, resta un problema per la salute.
I dettagli dello studio
A livello nazionale, secondo il report Bes, "gli uomini presentano livelli di eccesso di peso superiori alle donne (53,5% contro il 36,1%).
Ma perché i pugliesi sono i più grassi d'Italia? Nel fare un'analisi culinaria, e persino edonistica, del piacere del cibo basterebbe citare le orecchiette con le rape, i panzerotti, il capocollo, le pettole, i rustici e i pasticciotti leccesi. Ma la situazione, purtroppo, non è così semplice. Andando a spulciare quanto scrive l'Istat sul Benessere Equo e Sostenibile sembra esserci una correlazione tra le regioni con più residenti in sovrappeso e quelle con più residenti sedentari. I territori più esposti ai due fenomeni sono gli stessi. I più "pigri" d'Italia? I lucani, seguiti da campani e siciliani. La Puglia è al quarto posto. Da Foggia a Lecce il 48% degli abitanti non fa sport. L'Istat spiega che l'indagine è stata realizzata tra i residenti con più di 14 anni e che per sedentaria si intende una persona che "non pratica sport né continuamente né saltuariamente nel tempo libero e che non svolge alcun tipo di attività fisica nel tempo libero". Al contrario, trentini, friulani e veneti sono quelli che si prestano di più al fare attività fisica, con percentuali di sedentarietà al di sotto del 25%. La buona notizia per questo indicatore però è un brusco abbassamento della quota anche in Puglia. Vale a dire: i pugliesi sono tra i peggiori d'Italia ma rispetto al 2022 sono comunque migliorati (in quel caso il tasso di sedentarietà tra i residenti superava il 53%, numeri che oggi resistono soltanto in Lucania). Anche perché non basta citare le prelibatezze di una delle cucine migliori del mondo per spiegare il fatto che da queste parti un residente su due ha problemi con la bilancia.
G.And.
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