Gli eroi del K2 ci sono ancora, ma hanno nomi diversi dal passato.
Settant'anni fa, nell'estate del 1954, quando una spedizione italiana ha toccato gli 8611 metri della seconda vetta della Terra, i protagonisti si chiamavano Lino e Achille, Pino e Walter, Ubaldo, Erich e Mario. Quest'anno, per celebrare l'anniversario, il Club Alpino Italiano ha messo in piedi un team che comprende Anna e Cristina, Federica, Lorenza e Silvia, e poi Amina, Nadeema, Samana e Samina. Gli uomini avranno solo un ruolo di supporto. Come molti italiani sanno, nel 1954 sono arrivati sulla vetta del K2 Achille Compagnoni e Lino Lacedelli. Nel 2004, ai 50 anni dall'impresa, il K2 è stato salito da due spedizioni italiane. Il 2014 è stato festeggiato con l'ascensione di un gruppo di alpinisti pakistani, con il supporto di guide italiane. In tutti i casi sono arrivati in cima solo maschi.
LE ALPINISTE
Quest’anno le protagoniste saranno quattro alpiniste pakistane, Amina Bano, Nadeema Sahar, Samana Rahim e Samina Baig, e quattro loro colleghe italiane, Anna Torretta, Cristina Piolini, Federica Mingolla e Silvia Loreggian. Completa l’elenco la dottoressa Lorenza Pratali, cardiologa, ricercatrice del CNR e presidente della Società Italiana di Medicina di Montagna. Partiranno per il ghiacciaio Baltoro e il K2 tre ragazze nate nella valle pakistana di Hunza e una originaria di Skardu, nel Baltistan. L’elenco delle italiane comprende tre piemontesi (ma una vive a Courmayeur, in Valle d’Aosta) e una veneta, mentre la dottoressa Pratali è toscana. Solo una componente della squadra, Samina Baig, ha già calcato la vetta del K2 nel 2022, con un gruppo di connazionali. E solo un’altra delle nove alpiniste, Cristina Piolini, ha salito un “ottomila”, lo Shisha Pangma, 8027, metri, in Tibet. Anna Torretta, nota per le arrampicate su ghiaccio, è stata la prima donna a entrare nella Società delle Guide di Courmayeur, storico feudo maschile ai piedi dei ghiacciai del Monte Bianco. È anche una scrittrice apprezzata e un’organizzatrice di eventi di montagna al femminile. Federica Mingolla è stata una campionessa di arrampicata sportiva, ma oggi si dedica con passione anche all’alta montagna.
LA SPEDIZIONE
Sulla via di salita, che percorre le rocce dello Sperone Abruzzi e la neve della Spalla, e arriva in vetta superando il Collo di Bottiglia, un ripidissimo canalone di ghiaccio, le ragazze saranno aiutate da tre portatori d'alta quota pakistani. Le spedizioni impegnate sulla montagna (probabilmente una decina) si alterneranno per attrezzare l'itinerario con corde fisse, che consentono di salire facilmente e di scendere senza problemi anche in caso di stanchezza o maltempo. La spedizione “K2 -70”, organizzata dal Club Alpino Italiano e dal Comitato Ev-K2-CNR, e resa possibile da fondi stanziati dal Governo italiano, è stata presentata qualche giorno fa a Milano dal presidente del CAI Antonio Montani, da Agostino Da Polenza di Ev-K2-CNR, e da Daniela Santanchè, Ministra del Turismo. Accanto alla spedizione alpinistica, sono previste delle iniziative scientifiche, affidate a donne e uomini. «Il K2 è una montagna magnetica, che ti cattura sempre. E anche se è stata salita molte volte, è il meteo a decidere se si arriva in cima o meno», spiega Agostino Da Polenza, che nel 1983 ha raggiunto la cima dal versante cinese. «Vorrei un gemellaggio tra la spedizione e le Olimpiadi di Parigi. Preparare questa iniziativa è stato lungo e faticoso. Il Pakistan è un paese islamico, e per avere l'ok alla partecipazione di Amina Bano, 19 anni, sono dovuto andato a parlare con il padre. Alla fine ha risposto di sì, perché ha capito che questa esperienza può fare del bene a sua figlia, ea tutte le altre donne del Paese».