Leonardo, da Boeing la conferma sulle commesse delle fusoliere

Lo stabilimento Leonardo (ex Alenia) di Grottaglie
Lo stabilimento Leonardo (ex Alenia) di Grottaglie
di Domenico PALMIOTTI
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Lunedì 13 Maggio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 19:38

Il piano di produzione dei prossimi mesi per il 787 Dreamliner è in uscita da parte di Boeing e per il momento confermerebbe nello stabilimento Leonardo di Grottaglie, uno dei fornitori della catena internazionale, una media mensile di 5 coppie di fusoliere. Non è affatto una saturazione delle potenzialità del complesso. Tutt’altro.

Sarebbe invece un mantenimento dell’attuale produzione con le sezioni centrale e posteriore centrale. E questo mantenimento sembrerebbe confermare che il tentativo della compagnia americana sarebbe, per ora, quello di continuare a volare basso in attesa di riprendere quota e cercare di superare le difficoltà che stanno impattando sul programma del 787 come sugli altri. Da considerare, poi, che in estate lo stabilimento sarà chiuso e non vi sarà produzione.

Cosa è successo

Negli ultimi giorni il Dreamlifter, il cargo che imbarca le fusoliere portandole a Charleston per il montaggio, è planato sulla pista di Grottaglie e ne ha portate vie alcune.

Tuttavia l’atterraggio e il decollo del superjumbo, benché positivo, non fuga timori e preoccupazioni sul futuro del sito di Grottaglie. E mettendo in fila i vari elementi critici, sono dati di fatto il ridimensionamento della produzione rispetto ai volumi di anni addietro, sebbene la grande crisi provocata dal Covid possa dirsi ormai superata perché voli e compagnie sono tornati a regime; l’esistenza, nel sito di Grottaglie, di un accumulo di oltre 40 fusoliere, prodotte, stoccate e non ancora ritirate da Boeing; la rilavorazione di alcune sezioni 46 (l’altra costruita è la 44) per difetti tecnici riscontrati. E ancora: il calo temporaneo dell’organico dello stabilimento, con 200 che sono andati a lavorare in trasferta, sicché oggi la forza lavoro di Grottaglie è di poco inferiore ai 1.000 addetti; lo stato dei nuovi progetti industriali in cantiere a Grottaglie, tutti confermati e interessanti, ma che ancora non costituiscono un’alternativa e neanche un valido contrappeso alle difficoltà del programma 787. Quindi se Boeing, con l’uscita del nuovo piano, confermerà la media mensile di 5 fusoliere equivarrà più o meno ad una tenuta dello status quo in attesa di tempi migliori. Questo, in termini consequenziali, potrebbe portare Leonardo a dover trovare il modo per conciliare il passo produttivo che resta frenato con la gestione dello stoccaggio, visto che a Grottaglie non c’è più spazio per il deposito di altre fusoliere. Ma anche, magari, a intervenire per cercare di imprimere un colpo d’ala allo stabilimento. In tal senso non si potrebbe escludere un eventuale trasferimento di progetti a Grottaglie per mitigare il rallentamento del programma 787.

Un primo impatto c’é già. A metà marzo, presentando a Roma il piano industriale 2024-2028, l’ad di Leonardo, Roberto Cingolani, ha detto: «Sulle aerostrutture abbiamo preso un impegno e lotteremo per avere il pareggio nel 2025. Incrementare la redditività della fornitura, sfruttando sia l’eccellenza operativa che la ripresa del mercato, e accrescere la dimensione del business attraverso partnership strategiche» si legge nel piano quinquennale a proposito delle aerostrutture. E nei cinque anni di piano, per aerostrutture si «prevede una crescita di ordini e ricavi rispettivamente del 16% e 17%, con il breakeven Ebita entro la fine del 2025». Due mesi dopo, però, a seguito delle vicende che investono Boeing, il quadro è cambiato e lo stesso ad Cingolani, nell’Osservatorio strategico di qualche giorno fa con i sindacati, ha dichiarato che è possibile uno slittamento del punto di pareggio economico a dopo il 2025 a causa di possibili riduzioni delle commesse del 787 poiché Boeing sta attraversando delle difficoltà e la sua frenata potrebbe determinare per Leonardo e per il bilancio di aerostrutture un impatto negativo sino a 50 milioni. E sebbene sia migliorato rispetto al primo trimestre 2023, anche nel primo trimestre 2024 l’Ebita di aerostrutture resta negativo per 43 milioni (-56 un anno fa, l’Ebita è l’indicatore che misura il profitto di un'impresa escludendo imposte e ammortamenti).

Inoltre, come se non bastassero i problemi esistenti, la Ffa americana (Federal Aviation Administration) ha aperto un’altra indagine sulla compagnia dopo che quest’ultima ha dichiarato che negli Usa alcuni dipendenti hanno falsificato i registri di ispezione dei 787. Potrebbero essere sino a 450 gli aerei coinvolti. La Boeing ha dichiarato di aver già accertato che non è emerso alcun “problema immediato alla sicurezza”. Tuttavia è un altro colpo alla reputazione della compagnia se lo si aggiunge agli incidenti e ai mancati incidenti occorsi al 737, altro velivolo costruito da Boeing, e alla denuncia di un ex dipendente, anche questa presa in carico dalla Ffa ma subito smentita da Boeing, circa l’esistenza di anomalie e irregolarità nell’assemblaggio del 787. Sulla falsificazione dei registri, Boeing ha assicurato la Faa di aver messo in atto “una rapida e seria azione correttiva” ed ha confermato l’accaduto: “Dopo aver ricevuto la segnalazione, abbiamo esaminato rapidamente la questione e abbiamo appreso che diverse persone avevano violato le politiche aziendali non eseguendo un test richiesto, ma registrando il lavoro come completato”.
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