Trova tesoro del papà: 800 milioni di lire e 3.000 franchi: la Francia li cambia, l'Italia no

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Apre la cassetta di sicurezza del padre defunto, e trova un tesoro: 800 milioni di lire italiane e 3.000 franchi francesi. E' quanto accaduto a Carla Ferrari, originaria di Verona ed emigrata a Parigi da molti anni. La cassetta di sicurezza del genitore era presso la filiale parigina della BNP Paribas. La signora Ferrari si è subito rivolta alla banca, che le ha immediatamente cambiato i franchi in euro, senza nessun problema. Ma qual è stato il suo stupore quando, rientrata in Italia con il suo tesoro in lire, si è sentita rispondere dalla Banca d'Italia che il cambio in euro non è era più possibile da anni. La signora Carla Ferrari si è dovuta rivolgere a uno studio legale, e assistita dalle avvocatesse Ilaria Napolitano del Foro di Roma e Annalisa De Angelis del Foro di Ascoli ha trascinato la Banca d'Italia in tribunale per ottenere la conversione del suo tesoro in euro. La vicenda legale è tuttora in corso, ma la signora Ferrari ha scoperto di non essere sola. In Italia infatti ci sono attualmente ancora 10 miliardi di vecchie lire che per la legge italiana sono "non convertibili", cioè di fatto valore rubato dallo Stato a chi lo detiene: caso unico in Europa, perché in tutti gli altri Paesi è sempre possibile cambiare la vecchia moneta, anche dopo decenni. E sembrerebbe una norma di civiltà, visto che il termine di prescrizione (dieci anni) decorre dal momento in cui la persona viene a conoscenza del proprio diritto, cioè dal momento in cui la signora ha aperto la cassetta di sicurezza e ha scoperto di avere un tesoro in vecchie lire. Invece in Italia lo Stato cerca ogni scappatoia per "rubare" ai detentori le loro vecchie lire. E c'è voluta una sentenza della Corte costituzionale per cancellare il decreto Monti del 2011, che aveva addirittura sancito l’immediata decadenza del cambio della lira in euro.