Sora, così Open Ai rivoluziona il mondo degli spot

Il lancio del nuovo strumento di Open AI, capace di realizzare video realistici e credibili partendo da prompt testuali, sta già rivoluzionando il mondo degli spot. A cominciare dal Giappone

Sora, così Open Ai rivoluziona il mondo degli spot
di Andrea Boscaro
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Marzo 2024, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 07:42

In una scena del famoso film Non ci resta che piangere, Massimo Troisi prova ad ingannare il tempo fingendo di convincersi del fatto che, aprendo la porta della stanza in cui ha trascorso la notte con Roberto Benigni, si sarebbe ritrovato nel Novecento.

Come sappiamo, questo tentativo non va in porto ed entrambi restano intrappolati nel Rinascimento. Con un ardito parallelo, si può affermare che questo sia il secolo dell’Intelligenza Artificiale e non ci resta che prenderne atto. 
L’inesorabile incedere di questa tecnologia è dimostrato dalla velocità con cui stanno migliorando i risultati delle piattaforme text-to-video: partite in sordina, il lancio di Sora da parte di OpenAI ha riacceso i riflettori sui concorrenti Runwayml, Pika e la sensazione è che anche in questo ambito la qualità dei risultati possa nel futuro essere sorprendente. I limiti derivano dalla disponibilità di frammenti video commentati con didascalie e dalla potenza di calcolo necessaria per addestrare i modelli di elaborazione, ma la qualità degli esempi mostrati da Sora invita a riflettere sugli scenari che si possono aprire nel medio periodo.

ESORDIO

Se sono andati di recente in onda in Giappone i primi spot pubblicitari realizzati, almeno in parte, con questa tecnologia, è di certo possibile immaginare applicazioni anche in contesti differenti. Un insegnante di storia dell’arte, dopo aver spiegato il Barocco, potrà con semplicità corredare la sua lezione con un video in cui ambienta i dipinti illustrati in aula in una pinacoteca. Un formatore tecnico sarà in grado di spiegare meglio ad operai manutentori come intervenire su un impianto. Ed ovviamente, nel mondo della pubblicità, potrebbero risultare più facili i processi di confronto fra il committente di una campagna e l’agenzia creativa che deve elaborarne lo spot.
Paolo Manenti, Creative Director di t2ó Italia: «L’arrivo del text-to-video sta facendo sognare tutti i creativi e non evidenzia solo come la IA generativa abbia allargato il campo del possibile, ma va a dimostrare come questi strumenti ridefiniscano nuove metodologie e approcci al processo creativo, diventando dei veri e propri acceleratori.

In maniera provocatoria potremmo anche affermare che si vanno a ribaltare i tempi: dall’idea alla realizzazione, giusto il tempo di un prompt! Ma allora quale sarà il vero elemento distintivo? La creatività umana». Non è dunque opportuno chiamare in causa il monito che il frate innalza a Massimo Troisi: le professionalità creative non sono destinate a scomparire, ma ad innovare. 


PECULIARITÀ

Nicholas Figoli, fondatore di Suntimes, racconta la sua esperienza: «In agenzia utilizziamo tool come Sora per visualizzare e far immaginare la potenza di una idea di campagna in maniera molto più immediata rispetto a prima quando si dovevano utilizzare banche immagini spesso limitate o fare dei “copycut” da video già esistenti». Il fatto che Sora e le altre piattaforme richiedano competenze professionali sofisticate in modo da formulare i prompt opportuni pare echeggiare la scena in cui Benigni e Troisi si rendono conto di non saper inventare la lampadina: i video generati saranno infatti tanto più di qualità quanto più precise saranno le istruzioni fornite dal professionista.
«Adoperiamo questi strumenti - aggiunge Nicholas Figoli - per realizzare video smart in tempi molto brevi e con costi ridotti o anche semplicemente per ispirarci e creare materiale utile per brainstorming. Ci aiutano e potenziano una buona idea e rendono commodity tutto ciò che è pensiero basico, innalzando così il livello richiesto a chi vuol fare della creatività il proprio mestiere a patto che vi sia l’apertura mentale al cambiamento», un segno distintivo che non contraddistingueva il doganiere del fatidico fiorino. 


REGOLE

Se diventano una freccia nell’arco di creativi, insegnanti, professionisti, le funzionalità text-to-video invocano una tecnologia efficace ad individuare i casi in cui possono essere impiegati in ambiti criminali quali la pornografia e la disinformazione: per questa ragione, l’IA Act, di recente approvato dal Parlamento Europeo, richiede che i software, nella generazione di un contenuto, introducano un tag così da renderlo identificabile. 
Un loro utilizzo professionale, coniugato con la disponibilità personale ad innovare, ricorda infine quanto avviene al termine del film, in cui il genio di Leonardo da Vinci si dimostra in grado di fare la differenza e, per la disperata rassegnazione dei due protagonisti, può concludere esclamando: “Ingegneri: Treno!”

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