Aeroporto di Grottaglie, partiti i lavori: il nuovo scalo sarà pronto entro i prossimi due anni

Dieci milioni di lavori e 640 giorni di attività prima di rivederlo moderno e funzionale. Ieri mattina la visita guidata con il presidente e il direttore generale di Aeroporti di Puglia

Aeroporto di Grottaglie, partiti i lavori: il nuovo scalo sarà pronto entro i prossimi due anni
Aeroporto di Grottaglie, partiti i lavori: il nuovo scalo sarà pronto entro i prossimi due anni
di Domenico PALMIOTTI
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Maggio 2024, 05:00

Pavimenti divelti, coperture di gomma rimosse, cumuli di materiali asportati, recinzioni, nonché mezzi e operai al lavoro, indicano che è partito il rifacimento dell’aeroporto di Taranto-Grottaglie.

Ora è un’area di cantiere quella che era l’aerostazione dello scalo, struttura che risale a molti anni fa e utilizzata quasi nulla perché lo scalo non ha traffico di voli civili e di passeggeri.

I lavori

Dieci milioni di lavori e 640 giorni di attività prima di rivedere lo scalo nuovo, moderno e funzionale. Ieri mattina la visita guidata per giornalisti, amministratori del Comune di Grottaglie e rappresentanti dei comitati cittadini che si occupano del problema aeroporto, durante la quale Antonio Maria Vasile e Marco Catamerò, rispettivamente presidente e direttore generale della società Aeroporti di Puglia, evidenziano che il via al cantiere non è lo start vero e proprio poiché negli ultimi due mesi è già avvenuta un’attività preliminare: la “riprotezione” degli apparati dell’aeroporto, trasferiti in un’altra area.

La stessa pista è stata “isolata” dalla zona dei lavori e adesso l’ultimo trasferimento riguarderà gli uffici della Polizia di Stato, che manderà dei propri tecnici ad occuparsene partendo dalla gestione dei dati.

«La “riprotezione” - spiega Catamerò - è stata propedeutica a quanto è in corso.

Ora si demoliranno attrezzature, arredi, impianti e controsoffitti. Un’altra demolizione è in corso al primo piano dell’aerostazione. Seguirà l’adeguamento sismico, che è obbligatorio e che stiamo effettuando sul terminal di Bari e concluso su quello di Brindisi, dopodiché partiranno le nuove realizzazioni e configurazioni. L’aerostazione non verrà rasa al suolo. Manterrà la sua intelaiatura in calcestruzzo con i solai. Saranno le parti interne ad essere cambiate con ampliamenti e facciate continue».

«L’aeroporto è stato enucleato - rileva il presidente Vasile -. Il cantiere è in un’area che non ha contatto con la pista. Abbiamo ripristinato altrove una serie di funzioni, penso all’area doganale, perché non possiamo chiudere lo scalo».

Infatti, sebbene non ci siano da moltissimi anni voli civili, Grottaglie è tuttavia interessata da un intenso traffico di voli privati. Circa 200 se ne sono contati lo scorso anno.

Ieri sulla pista era atteso un altro di questi voli «e nella prossima estate - annuncia Catamerò - l’aeroporto potrebbe essere interessato dal G7 in Puglia. Ecco perché sono state conservate le attività ed è stato necessario effettuare una perimetrazione prima di avviare il cantiere».

Ma i 640 giorni di lavori saranno reali? O i tempi si dilateranno? Risponde Vasile: «In Aeroporti di Puglia siamo abituati ad iniziare i cantieri, a finirli e soprattutto a non avere contenzioso. In questo momento è in corso di chiusura un altro cantiere importante, quello della piattaforma cargo. Inoltre, è in fase avanzata di progettazione la piattaforma che si occuperà degli aerei a fine vita e stiamo per avere l’autorizzazione rispetto ad un ulteriore manufatto, quello dello spazioporto, che quota circa 100 milioni di euro».

Sui nuovi investimenti, il presidente di Aeroporti di Puglia dettaglia: «L’investimento nel cargo è concluso. Sono 10 milioni di euro. Dieci giorni fa abbiamo avuto l’ultima autorizzazione ed inaugureremo entro agosto. Sul recupero e riciclo degli aerei, attendiamo la firma del contratto con i privati e la progettazione esecutiva. Qui sono circa 50 milioni. Recupero e cargo permetteranno anche di rigenerare, ricertificare e spedire parti importanti e pesanti dei velivoli, come i motori. Sullo spazioporto, infine, abbiamo mandato il progetto in approvazione all’Enac. Come previsto dal piano industriale presentato tempo fa, quest’aeroporto ha molteplici fonti di ricavo, oggi fondamentali per consentire ad aeroporti come questo di stare sul mercato. Nostro dovere è riqualificare le infrastrutture rendendole all’avanguardia e anche la digitalizzazione dei processi ci ha permesso di fare passi avanti».

«Il cantiere dell’aerostazione - aggiunge Vasile - è partito adesso perché abbiamo vinto l’ultimo ricorso al Tar, che probabilmente ha avuto anche un altro successo al Consiglio di Stato. Sì, perché questo territorio, anziché essere tifoso del recupero di tutte le infrastrutture così come avviene altrove, da un lato chiede qualcosa e dall’altro presenta i ricorsi».

Ma l’ammodernamento dell’aerostazione porterà anche i voli civili? Vasile risponde: «Si possono avere i voli civili se non c’è un’aerostazione a norma? Ci viene garantito che quest’aeroporto avrà una strada di accesso? Io auspico che la strada si faccia negli stessi tempi che saranno necessari a noi per finire i lavori. Grottaglie è anche un aeroporto industriale, ma nel futuro queste attività saranno molteplici. Stiamo investendo 10 milioni sull’aerostazione perché ci crediamo. Grottaglie - aggiunge Catamerò - ha una pista di 3.200 metri ma da sola è nulla. Ecco perché due anni fa abbiamo ampliato i piazzali e realizzato una via di rullaggio. Se non creiamo le condizioni affinché gli aerei possano atterrare e decollare, parliamo di aria fritta. E non si può far finta che a Grottaglie in questi anni non sia accaduto nulla».

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