Lecce, Piccoli e Krstovic rapaci d’area di rigore

Lecce, Piccoli e Krstovic rapaci d’area di rigore
di Michele TOSSANI
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Lunedì 5 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:32

Con la vittoria di rimonta sulla Fiorentina, la classifica torna oggi a sorridere al Lecce. I giallorossi infatti hanno conquistato fin qui 24 punti in 23 gare di campionato. Questi punti sono il frutto di cinque vittorie e nove pareggi. Delle cinque vittorie (ai danni di Lazio, Salernitana, Genoa, Frosinone e appunto Fiorentina) quattro sono arrivate nei finali di gara: contro biancocelesti, rossoblù, ciociari e contro la Viola. I finali di partita quindi, che spesso sono costati ai salentini punti preziosi, in altre circostanze hanno invece finito per influire favorevolmente sull’esito delle gare dei giallorossi. Merito certamente della squadra che, in queste occasioni, ci ha creduto fino all’ultimo. Ma merito va anche al tecnico Roberto D’Aversa e al suo staff, capace di cambiare l’inerzia delle varie sfide grazie ad opportuni e avveduti cambi.

Fra questi ultimi è risaltato in modo particolare Roberto Piccoli. Il prodotto del settore giovanile dell’Atalanta è l’uomo del Lecce per i finali di partita. Dei quattro gol realizzati in campionato quest’anno infatti Piccoli ne ha messi a segno ben tre da subentrato (nelle partite contro Udinese, Bologna e Fiorentina). Questo dato sarebbe poi arrivato a quattro se il Var avesse convalidato la rete realizzata dall’attaccante giallorosso contro il Milan. Numeri importanti, che rendono giustizia all’abnegazione e alla concentrazione con le quali Piccoli entra in campo per cercare di sfruttare tutti i minuti a sua disposizione, tanti o pochi che siano. In questo senso, il numero 91 del Lecce risulta essere una sorta di sesto uomo del basket o, se si preferisce, un dodicesimo elemento in grado di incidere con gol pesanti uscendo dalla panchina nel contesto di una squadra che nel tridente d’attacco può disporre di numerosi soluzioni. Contro la Fiorentina Piccoli ha realizzato la sua rete con un imperioso stacco aereo che gli ha consentito di sovrastare Belotti e che, a molti, ha ricordato quello con cui Cristiano Ronaldo segnò alla Sampdoria quando il portoghese vestiva la maglia della Juventus. A queste prestazioni offerte da Piccoli si aggiungono quelle di Krstovic. Il centravanti montenegrino è tornato al gol contro il Genoa, ma deve ancora recuperare del tutto quella prolificità mostrata al suo arrivo in Puglia (contro i rossoblù per lui anche un rigore sbagliato). Tuttavia contro la Fiorentina è stato autore di una buonissima prestazione: avrebbe meritato il gol a coronamento della sua migliore partita in giallorosso, colpendo anche un palo e propiziando la rete della vittoria di Dorgu. La ricerca di feeling con la porta non deve, quindi, far passare in secondo piano la mole di lavoro che l’ex Dunajska Streda ha sempre diligentemente svolto in campo. A partire dal contributo che Krstovic dà alla manovra d’attacco con la sua abilità nel difendere palla e al sacrificio che è sempre pronto a offrire in fase di pressing. 

Da notare poi come in occasione del gol vittoria di Oudin contro il Genoa, di Ramadani contro il Frosinone, così come nella rimonta sulla Fiorentina, Krstovic e Piccoli erano contemporaneamente in campo. In tre vittorie su cinque quindi, nel momento in cui il risultato è stato girato a favore del Lecce, i giallorossi avevano dentro sia il montenegrino che l’italiano. Una rarità, ormai, nel panorama italiano, dove le due punte si vedono poco e quasi sempre soltanto in sistemi con la difesa a tre come il 3-5-2 (vedasi ad esempio l’Inter). Chiaramente, una soluzione che D’Aversa conosce e che priverebbe la squadra di un uomo in mezzo al campo, su questoquindi ci sarebbe da ragionare.

Non ci sarebbero invece problemi di convivenza fra Piccoli e Krstovic. I due come detto hanno già dimostrato di poter giocare insieme, anche perché hanno caratteristiche diverse.

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