Uno spettacolo (omaggio) a Leogrande sul palco del Teatro Piccinni a Bari

Uno spettacolo (omaggio) a Leogrande sul palco del Teatro Piccinni a Bari
di ​Eraldo MARTUCCI
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Lunedì 20 Maggio 2024, 17:42

Ritorna sulle scene pugliesi l’omaggio speciale del Teatro Koreja (in coproduzione con Ura Teatro) ad Alessandro Leogrande, scrittore e giornalista tarantino impegnato nella difesa dei diritti e nelle battaglie a favore degli ultimi della Terra nell’ambito del caporalato, degli immigrati, dei desaparecidos in Argentina, e ovunque ci sia stato un sopruso. L’appuntamento, oggi alle 19.30 al Piccinni di Bari, rientra nella stagione teatrale Altri Mondi 2023_24 del Comune in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. 

Lo spettacolo


“Alessandro. Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande” è il titolo dello spettacolo di Gianluigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno (che curano anche la regia), con protagonisti sul palcoscenico lo stesso Saccomanno insieme a Barbara Petti, Emanuela Pisicchio, Mariarosaria Ponzetta e Andjelka Vulic. “Alessandro”, definito “Spettacolo dell’anno 2023” dal Krapp’s Last Post, è il racconto di un giovane che sceglie di tenere gli occhi aperti sulla realtà che lo circonda, di dedicare la propria vita a donare luce a quello che rimane oscuro e nascosto nei luoghi più terribili, d’impegnarsi a smontare gli stereotipi e le frasi fatte con cui allontaniamo da noi i drammi che percorrono il nostro presente, di stare sempre e comunque dalla parte degli “Ultimi” La cura del progetto e la consulenza artistica sono di Salvatore Tramacere, direttore dei Koreja, che ricorda come «Alessandro osservava, ragionava, indagava, spiegava, agiva. Andava sempre al di là della parzialità del singolo soggetto ed era un mosaico di vite, sofferenze, speranze. Alessandro non era un io, ma un noi. Pensare l’arte, la musica, il teatro o la scrittura come strumenti politici per interpretare la complessità del quotidiano, ci ha fatto incontrare e ci ha uniti.

Nel comune bisogno di raccontare come spinta per vivere, abbiamo trovato motivazioni biografiche e di militanza, abbiamo unito etica e politica. Alessandro ha insegnato a tutti noi che gli ideali devono avere radici robuste. Con lui abbiamo sperimentato il valore e la forza dirompente che l’arte può avere nell’immaginare un mondo migliore». 

L'omaggio


Uno spettacolo che vuole dunque sottolineare l’eredità del pensiero di uno fra i più sensibili, lucidi e coraggiosi interpreti delle complessità e delle contraddizioni in cui la nostra società si dibatte. «Alessandro è Taranto. Alessandro è viaggio nei ghetti dei migranti, persi nelle campagne – raccontano gli autori - è viaggio infaticabile nei luoghi delle frontiere e dei muri. Alessandro è meraviglia di fronte a un quadro. È pratica altissima di una “pietas” dello sguardo. Alessandro è un compagno di viaggio in questi tempi difficili, una fonte inesauribile d’ispirazione. Alessandro è teatro pulsante, dove memoria, presente e utopia non sopportano mai, come in tutta la sua opera, di essere separati». 
Lo spettacolo ricostruisce dunque l’itinerario umano e di intellettuale di Alessandro Leogrande, scrittore e giornalista pugliese scomparso prematuramente a soli 40 anni. Laureato in filosofia a Roma, dopo l’incontro con Goffredo Fofi ha iniziato a collaborare con la rivista Lo Straniero di cui successivamente era diventato vicedirettore. Collaborava con Radio 3 e ha scritto anche per Pagina99, il Riformista e per riviste come Internazionale e Minima&moralia. Il suo “La frontiera” (Feltrinelli) è stato finalista del Premio Terzani 2018.
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