Interrogato dal giudice, Alfonso Pisicchio ha detto al giudice di essere stato avvertito dell'inchiesta dal presidente Michele Emiliano, che lo avrebbe poi costretto a dimettersi. I messaggi tra i due sono ora al vaglio della Procura.
Ma le prime reazioni non sono tardate: Gasparri si chiede se anche Emiliano sia indagato mentre Matteo Renzi, sui social, parla di "doppio scandalo".
«Avevamo pensato male di Emiliano ed abbiamo sbagliato. Avendoci raccontato che insieme a Decaro si sarebbe recato a casa della sorella di un boss criminale di Bari, pensavamo che avesse solo cattive frequentazioni. Invece deve aver conservato qualche contatto con la magistratura. Dalla lettura delle cronache relative all'interrogatorio di Alfonsino Pisicchio, un suo stretto collaboratore arrestato giorni fa a Bari, si evince che lo stesso Emiliano poche ore prima dell'arresto avrebbe avuto uno scambio di WhatsApp con Pisicchio, scrivendo a lui, tra l'altro, di aver appreso 'da fonti romane' che 'c'è una vecchia inchiesta nei tuoi confronti che ha ripreso slancio'".
Le domande di Gasparri
Lo scrive in una nota il presidente del senatori di FI, Maurizio Gasparri. «E quindi Emiliano chiedeva a Pisicchio di dimettersi, altrimenti lo avrebbe revocato.
Le parole di Renzi sui social
«Dalle cronache appare che il Presidente Emiliano fosse a conoscenza di una indagine penale nei confronti di Pisicchio. E da quello che si legge Emiliano avrebbe detto all’improvviso a Pisicchio: dimettiti o ti caccio. Se i fatti corrispondono al vero, si tratta di un doppio scandalo.” Così in una nota il senatore Matteo Renzi, leader di Italia Viva. “1. Qualcuno tra gli inquirenti informava Emiliano? Come faceva Emiliano a sapere dell’indagine? 2. Emiliano usa le informazioni ricevute per gestire i rapporti politici in Puglia. E lo fa in modo arrogante e violento. La Puglia non cambierà mai finché sarà governata da Michele Emiliano e da quelli come lui”, conclude Renzi.