Salento, schiaffo alla bimba: sei mesi di reclusione per il patrigno

​Un 32enne colpevole di lesioni aggravate ai danni della figlia di 8 anni della sua compagna che faceva troppo rumore a cena

Foto di repertorio
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di Pierangelo TEMPESTA
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Giovedì 9 Maggio 2024, 21:36

Avrebbe colpito una bambina di otto anni, figlia della sua compagna, perché durante la cena faceva troppo rumore. E le avrebbe causato un ematoma vicino all'occhio destro. Un uomo di 32 anni di Taviano è stato condannato a sei mesi di reclusione per lesioni aggravate. Al 32enne è stata concessa la sospensione della pena, subordinata al pagamento della provvisionale alla parte civile. Al termine del processo, il pubblico ministero di udienza aveva chiesto l'assoluzione dell'uomo, considerando il gesto più legato a un intento educativo che alla volontà di far male alla piccola. I fatti si sarebbero verificati nel mese di ottobre del 2022. Stando a quanto ricostruito nel corso delle indagini, l'uomo avrebbe sferrato uno schiaffo all'altezza dell'occhio sinistro nei confronti della figlioletta della sua compagna, nata da una precedente relazione di quest'ultima. Il colpo in pieno viso ha causato alla bambina un ematoma alla regione orbitale destra, giudicato guaribile in dieci giorni, così come refertato dai medici del pronto soccorso dell'ospedale di Gallipoli. Nel decreto di citazione diretta a giudizio, il pubblico ministero Luigi Mastroniani ha contestato anche una serie di aggravanti: quella per aver commesso il fatto contro una persona stabilmente convivente, quella di aver agito per futili motivi, quella di aver commesso il fatto con abuso di autorità o di relazioni domestiche e, infine, quella di aver commesso il fatto nei confronti di una persona minorenne.

Le indagini

Le indagini sono scattate in seguito alla denuncia presentata dinanzi ai carabinieri dal padre della bambina.

Gli elementi raccolti dai militari sono finiti in un'informativa che ha portato all'apertura di un fascicolo di indagine nei confronti dell'uomo. A seguito di un'ordinanza del giudice delle indagini preliminari, poi, nei confronti del 32enne è stato emesso un decreto di citazione diretta a giudizio. Nel corso del processo è stata anche ascoltata la madre della bambina. E nei giorni scorsi, al termine del processo con rito abbreviato, l'uomo è stato condannato in primo grado a sei mesi di reclusione dal giudice della prima sezione penale Maddalena Torelli, nonostante il pubblico ministero avesse chiesto l'assoluzione. Tra tutte le aggravanti, è stata esclusa solo quella dell'aver commesso il fatto nei confronti di una persona stabilmente convivente. Il 34enne è stato condannato anche a risarcire i danni al padre della bambina e alla stessa minorenne. Il padre - che è stato assistito dall'avvocato Antonio Corvaglia - dovrà ricevere una provvisionale di mille euro, mentre l'importo del risarcimento sarà da quantificare in sede civile. Inoltre, è stato disposto il pagamento di una provvisionale di duemila euro a favore della bambina. Il giudice, infine, ha concesso all'uomo la sospensione condizionale della pena, subordinata al pagamento delle provvisionali entro 60 giorni dal passaggio in giudicato della sentenza. L'uomo, difeso dall'avvocato Biagio Palamà, potrà presentare appello contro la sentenza successivamente al deposito delle motivazioni, che è previsto nei prossimi quaranta giorni.

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