Arrestato per una spedizione punitiva, ma il sospettato era il gemello: maxi-risarcimento per un salentino

Foto di repertorio
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di Pierangelo TEMPESTA
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Giovedì 9 Maggio 2024, 18:49 - Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 13:01

Era stato arrestato con l'accusa di aver partecipato ad una spedizione punitiva. Ma in realtà il sospettato era il fratello gemello. Ivan Petrelli, 47enne di Carmiano, ha ottenuto un risarcimento di 80mila euro per ingiusta detenzione.

Cosa è successo

Il provvedimento è stato emesso dalla Corte d'Appello di Lecce. L'uomo era stato arrestato il 16 ottobre 2018 in esecuzione di un'ordinanza cautelare emessa dal gip del Tribunale di Lecce e aveva trascorso otto mesi in carcere e sette mesi ai domiciliari. In sede di interrogatorio di garanzia si era avvalso della facoltà di non rispondere e successivamente aveva reso dichiarazioni spontanee dichiarando la sua estraneità ai fatti. Nella stessa udienza era stata rappresentata la possibilità di uno scambio di persona con il fratello gemello. Quest'ultimo aveva anche inviato ai difensori e al pm una lettera in cui aveva ammesso le sue responsabilità.

Anche alcuni testimoni avevano escluso la partecipazione di Ivan Petrelli al pestaggio. Ma ogni richiesta di revoca della misura cautelare era stata rigettata, fino all'8 gennaio del 2020. L'uomo è poi stato assolto in via definitiva per non aver commesso il fatto. Nei giorni scorsi, infine, è arrivato il riconoscimento del risarcimento per ingiusta detenzione. «Il provvedimento - commenta l'avvocato Paolo Spalluto, difensore dell'uomo - attesta che il silenzio all'interrogatorio è un diritto, non una colpa. Attesta anche, come sostenuto dalla difesa, che il mendacio e le frequentazioni ambigue non sono ostative al riconoscimento dell’ingiusta detenzione». La decisione, aggiunge il legale, dimostra che «l’imputato arrestato non deve collaborare all’accertamento della verità e della sua eventuale innocenza. Può rimanere inerte dovendo il pm dimostrare la sua colpevolezza. E se viene assolto ha diritto a congruo risarcimento danni, anche se non ha collaborato».

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