L’odissea tra certificati Pa online e intermediari inefficienti

Ottenere i documenti dalla Pubblica Amministrazione è spesso un'impresa, tornano in voga gli intermediari ma i tempi rischiano di essere comunque lunghi.

L’odissea tra certificati Pa online e intermediari inefficienti
di Marco Barbieri
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Mercoledì 6 Marzo 2024, 10:50 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 07:33

Può capitare a tutti che ti venga richiesto il certificato del casellario giudiziario e dei carichi pendenti.

Non perché tu sia un delinquente, ma magari perché devi fare un concorso pubblico o devi avviare una pratica di adozione. E si vuole sapere se tu sia o meno incensurato e privo di azioni giudiziarie in corso.
Ma perché chi ti richiede il certificato - che è quasi sempre una Pubblica Amministrazione - non si fa carico di fare direttamente la richiesta, dopo aver incassato la tua autorizzazione a procedere in tal senso? Invece, in nome di una falsa privacy devi scapicollarti tu a chiedere e ottenere. E qui ti scontri con quella non-lingua della Pa. Ti avventuri comunque nel percorso online tracciato per farti rodere il fegato. Ti chiedono di scegliere un ufficio della Procura dove ritirare il documento prenotato online, ma l’ufficio è uno solo. Ti chiedono se vuoi l’urgenza, ma scopri che l’urgenza non è ammessa. Vorresti due certificati (casellario e carichi pendenti) ma non puoi fare la richiesta cumulativa. E poi ti rompi le scatole.
O cerchi un avvocato amico, o provi a navigare nei siti che offrono il servizio online. Un intermediario. Nel tempo della disintermediazione del web e dei social, ritornano col vento in poppa gli intermediari. Temo che ne avremo bisogno sempre, almeno fino a quando l’interlocuzione con la Pa online non sarà facile come quella con Amazon.
Il rischio è di cadere dalla padella nella brace.

Dopo aver scelto uno dei soggetti che si propone come interlocutore della Pa, al posto tuo, almeno per chiedere il certificato giudiziario e quello dei carichi pendenti, ti addormenti con il sonno del giusto. Hai pagato (caro) il servizio, in anticipo, ma ti senti di aver superato un ostacolo che altrimenti sarebbe stato insormontabile. Passa un mese dalla richiesta. Ti avevano promesso che ti avrebbero recapitato online il tutto entro 15 giorni. Scrivi una mail per rammentare che hai pagato e vorresti vedere cammello. Ti rispondono: tra tre giorni i certificati saranno disponibili. Passa un altro mese. Riscrivi una mail. Non ti risponde più nessuno. Ti senti come il sottotenente Giovanni Drogo, e più o meno come lui ti auguri che dal deserto arrivino i Tartari. Ma per fare giustizia.

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