Ebraismo e Islam: dialogo dalle radici

Dal Corano alla filosofia teoretica per rintracciare il punto di contatto tra culture e popoli in conflitto studiosi a confronto nel focus internazionale che coinvolge le università di Parigi e Gerusalemme

Ebraismo e Islam: dialogo dalle radici
di ​Nemola ZECCA
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Maggio 2024, 05:00

Sono trascorsi oltre cinque mesi dall’ultima e grave offensiva di Hamas contro Israele. E oggi, mentre le truppe di Netanyahu continuano ad avanzare nella Striscia di Gaza, il tema del conflitto arabo-israeliano torna a porsi al centro del dibattito politico e mediatico. 
Di fronte a una situazione drammaticamente attuale e che richiede, tenuto conto della sua risonanza e dell’impatto globale che ne consegue, l’attenzione di molteplici professionalità, fare chiarezza rappresenta una necessità resa sempre più impellente dal bisogno di guardare alla questione con occhio critico e rigoroso.
Sollecitato da questa e altre istanze, l’Isufi, l’Istituto superiore universitario di formazione interdisciplinare incardinato nell’Università del Salento, ha deciso di organizzare, nell’ambito della sua attività didattica, un momento di riflessione pubblica, per discutere dei contatti storici e religiosi tra ebraismo e islam con alcuni dei massimi esperti internazionali sul tema.

L’iniziativa, nata dall’esigenza di combinare la formazione alla ricerca degli studenti con una divulgazione scientifica di alto livello su tematiche di interesse pubblico, si articolerà in due incontri, che rientrano nell’azione “C3 - Ciclo di seminari di approfondimento” del progetto “Isufi Soft Skills Community of Practise” e che avranno luogo, rispettivamente, giovedì 2 maggio, alle 18.30, presso l’Auditorium del Museo Sigismondo Castromediano, a Lecce, e nella mattinata di venerdì 3 maggio, alle ore 10, presso la Sala Conferenze del College Isufi, nel campus Ecotekne.
A fare dal file rouge, il bisogno di gettar luce sulle nuove acquisizioni e i nuovi strumenti di analisi, nati dalla riconfigurazione moderna del Medio Oriente e dal modo in cui questa ha inciso sulle identità collettive degli ebrei e dei musulmani. «Gli studi umanistici non possono dare “soluzioni” alle cause politiche della guerra in corso, ma possono aiutare a disinnescare l’immaginario distruttivo del conflitto fra civiltà, a pensare come ricostruire un mondo comune, anche a partire dal riconoscimento di una memoria collettiva», commenta al riguardo Samuela Pagani, docente di Lingua e Letteratura Araba presso l’Università del Salento, che prenderà parte, in qualità di esperta e di membro del Consiglio didattico Isufi, ad entrambi i seminari. 

Il primo incontro


Il primo, avente come tema “Tra ebraismo e islam: profezia, esegesi, messianismo”, vedrà - tra gli altri - la partecipazione di Meir M. Bar-Asher, titolare della Cattedra di Studi islamici alla Hebrew University di Gerusalemme, che parlerà di esegesi coranica nell’ebraismo e nella tradizione accademica israeliana; e, dallo stesso ateneo, dell’arabista e storico del pensiero islamico Michael Ebstein, che spiega: «Nella Spagna medievale, in Al-Andalus, rintracciamo due differenti attitudini del pensiero ebraico nel concepire l’empatia e la relazione con l’altro, entrambi fortemente influenzati dal mondo arabo-islamico. Il che ci consente una riflessione sui legami e sugli intrecci tra mondo ebraico e mondo islamico, pensati insieme».
Guardando alla tematica da una prospettiva inedita e poco calcata, lo studioso inserisce il dibattito nel panorama più vasto e complesso delle relazioni intersoggettive, e su come queste influenzino la convivenza e i rapporti sociali. 


Di empatia (e molto altro), parlerà, sempre domani, la filosofa e scrittrice Laura Boella, già ordinaria di Filosofia Morale e di Etica dell’ambiente presso l’Università Statale di Milano: «L’empatia consiste nel riconoscimento che altri esseri abitano il mondo insieme a me e vivono, sentono e pensano in una prospettiva differente (a volte in forte contrasto, spesso indecifrabile o inaccessibile) dalla mia. Mai come in tempi recenti la capacità empatica si è rivelata difficile da praticare e minacciata. Parlare di empatia implica il dovere di confrontarsi con la tragica attualità di un problema che va al cuore dei recenti conflitti che insanguinano il Medio Oriente e i confini dell’Europa e non risparmiano altre zone del pianeta: la difficoltà di sentire, di rendersi conto del dolore dell’altro -commenta -. Al fondo dell’odio e della paura che dominano le nostre società, scatenano conflitti geopolitici intrattabili, generano violenza e distruzione, c’è questa difficoltà. Cancellare l’altro significa espellere una parte di noi, negandogli un significato e la spinta che ne può derivare ad avventurarci verso l’altro che non siamo noi. Sentire il dolore dell’altro è il salto etico e politico necessario per vedere le scintille che brillano nel buio della guerra e della violenza». Ad accompagnarla negli interventi previsti per la giornata, ci sarà anche Mohammad Ali Amir-Moezzi, direttore di studi all’Ecole Pratique des hautes études di Parigi, dove insegna islamologia classica. Sarà lui il protagonista della giornata di venerdì, in occasione della quale, in dialogo con Carmela Baffioni, Senior Research Associate presso l’Institute of Ismaili Studies di Londra, rifletterà sull’importanza degli studi coranici quale ulteriore strumento utile alla comprensione per una cultura così ricca e poliedrica: “Gli studi coranici sono un campo di ricerca in piena evoluzione. Negli ambienti scientifici non si parla di Corano al singolare. Il Corano non è un libro monolitico, è un corpus: un insieme di testi molto diversi fra loro. Gli studi raccolti in La storia del Corano. Contesto, origine, redazione (Mimesis 2024) vogliono offrire a un pubblico più ampio possibile una sintesi degli studi critici sul Corano e dei loro sviluppi più recenti”, spiega, sollecitando un invito a pensare la storia dei punti di contatto fra culture e popoli come presupposto allo sviluppo di una forma di memoria collettiva, capace di imporsi quale pratica della pluralità. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA