Via agli abbattimenti delle case sulla sponda del canale Patri: stop ad abusi ed allagamenti

L'area in cui sono cominciati i primi abbattimenti
L'area in cui sono cominciati i primi abbattimenti
di Paola CRESCENZO
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Sabato 13 Aprile 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 12:08

Cominciano ad ottemperare alle ordinanze di demolizione i privati che hanno costruito le abitazioni a ridosso del canale Patri, sono stati infatti rasi al suolo un’abitazione e il muro perimetrale che delimitava la proprietà.

La situazione

Sono 23 i proprietari di costruzioni che ricadono su strada per Patri che avevano chiesto il condono ma dopo le verifiche da parte dei tecnici del Comune di  Brindisi, le pratiche sono state tutte rigettate ed ora si sta procedendo con le ordinanze di demolizione. Per chi non dovesse adempiere alle disposizioni prescritte entro 90 giorni, è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria di importo massimo di 20.000 euro, oltre che la perdita del diritto sul bene che passerebbe al patrimonio del Comune.

Le alluvioni

È una storia lunga ed irta di controversie quella tra gli abitanti di strada per Patri e l’amministrazione comunale essendo l’area a rischio idrogeologico. In passato infatti è accaduto che il canale esondasse a causa di un nubifragio causando grandi danni in tutta la zona circostante, compresa via Perrino dove ha sede la Questura. La Regione Puglia, inoltre, ad ottobre del 2023 per il tramite del Commissario di Governo delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico, aveva comunicato ad alcuni proprietari dei beni il procedimento di esproprio reso necessario per eseguire il progetto di messa in sicurezza del canale Patri. È stato infatti pubblicato il bando per l’aggiudicazione dei lavori del secondo lotto per contenere l’acqua del canale in caso di forti piogge. Il percorso fluviale ha origine a monte nel quartiere Sant’Elia, successivamente attraversa terreni coltivati e prosegue verso valle dove si trova l’abitato in questione, quello troppo vicino al canale. I caseggiati si trovano al quartiere Bozzano a sud del parco Di Giulio e sono visibili da sopra il ponte di via Martiri delle Fosse Ardeatine. Canale Patri infine prosegue in direzione Centro e sfocia in mare, nel seno di Levante.

Le soluzioni

A monte, al quartiere Sant’Elia è previsto il primo lotto di lavori che riguarda la costruzione di una vasca di laminazione, che è un bacino di espansione che entra in soccorso durante le piene del corso d'acqua, da 200mila metri cubi. Una vasca simile ma decisamente più piccola (10mila metri cubi) esiste già a valle, era stata progettata nel tratto tra il ponte ferroviario e strada provinciale per Lecce, di fronte l’area verde completamente ripulita dove è emerso un rudere. Il secondo lotto, invece, che necessita delle demolizioni delle costruzioni abusive e degli espropri di altri beni, consiste nell’ampliamento della capacità del canale tramite l’abbassamento dell’alveo, per rendere la portata d’acqua pari al doppio circa di quella oggi convogliabile.

Sono inoltre previste una serie di opere per la difesa dell’abitato, la sistemazione idraulica, la bonifica dell’area, la costruzione di nuovi ponti scatolari chiusi carrabili.

I tempi

Nella relazione del progetto esecutivo della Regione Puglia si legge che per attuare l’intervento è necessaria la demolizione dei cancelli di accesso e delle recinzioni in muratura presenti, e che si sarebbe potuto evitare se questi manufatti fossero stati costruiti ad almeno 4 metri di distanza dal ciglio di sponda, come previsto dalla normativa vigente. Al bando è allegato anche il cronoprogramma del secondo lotto dei lavori per il quale sono necessari 730 giorni e si prevede la conclusione all’inizio del 2026. Purtroppo quello delle piogge torrenziali è un fenomeno in espansione come conseguenza del cambiamento climatico e gli interventi per mitigare il rischio di esondazioni ed allagamenti sono sempre più urgenti. Nella città di Brindisi le aree considerate ad alto rischio idrogeologico sono due, oltre quella del canale Patri, c’è la zona a valle del canale Cillarese. Ora sarà da vedere in quanto tempo e se verranno ottemperate le ordinanze di demolizione per poter procedere con il progetto di messa in sicurezza.

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