L'ex sede della Banca d'Italia di Barletta sarà intitolata a Vincenzo Desario, storico direttore generale di Palazzo Koch

Cittadino di Barletta, è scomparso a 87 anni il 29 novembre 2020

Vincenzo Desario insieme a Carlo Azeglio Ciampi
Vincenzo Desario insieme a Carlo Azeglio Ciampi
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Lunedì 5 Giugno 2023, 11:57 - Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 19:51

L'ex sede della Banca d'Italia, a Barletta, sarà intitolata domenica 11 giugno a Vincenzo Desario, originario della "Città della Disfida". A lungo a servizio di Palazzo Koch, ha ricoperto il ruolo di direttore generale di Bankitalia dal 1994 al 2006. Nel 2005 ha svolto anche il ruolo di sostituto Governatore della Banca d'Italia, a seguito delle dimissioni dell'allora Governatore, Antonio Fazio. Desario, che ha avuto anche un'importanza nel passaggio delicato tra la Lira e l'Euro, è scomparso il 29 novembre 2020, all'età di 87 anni. 

Vincenzo Desario con l'allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi

La cerimonia

La cerimonia di scoprimento della targa, alle 11,30, oltre alla presenza del sindaco Cosimo Cannito e dell’assessore alla Cultura, Oronzo Cilli, vedrà la partecipazione della moglie Luciana Desario e i figli Michele, Gabriella e Davide, oltre al dottor Giuseppe Siani, Capo dipartimento della vigilanza della Banca d’Italia, del Direttore della sede di Bari, Sergio Magarelli, e  della Direttrice centrale dell'ABI, associazione bancaria italiana, Francesca Palisi.

Le parole delle istituzioni

“Riconoscere la levatura umana e professionale di Vincenzo Desario – hanno dichiarato il sindaco Cannito e l’assessore Cilli - non è soltanto un dovere istituzionale.

Rappresenta soprattutto, la spontanea riconoscenza che l'Amministrazione comunale, a nome di tutti i concittadini, rivolge alla sua memoria e ai suoi familiari per l'enorme lavoro svolto in decenni di attività. Lavoro compiuto in modo trasparente, onesto e lungimirante».

Vincenzo Desario con Mario Draghi

Il sindaco di Barletta ha poi ricordato come Vincenzo Desario fosse poco incline alle cerimonie e alle frequentazioni della poliitica, soprattutto durante gli anni alla Vigilanza di Bankitalia. «Ha scoperto e denunciato i maggiori scandali bancari della seconda metà del secolo scorso da Michele Sindona al crac del Banco Ambrosiano - ha continuato Cannito - Vicende rimaste ormai negli archivi dei giornali, negli atti parlamentari o nei libri di storia ma che allora scossero il Paese».

 

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