Concessioni balneari, il Consiglio di Stato: ​«Stop alle deroghe, subito le gare»

Capacchione (Sib): mi auguro che, come ripetutamente promesso, il Governo emani quanto prima una legge

Concessioni balneari, il Consiglio di Stato: «Stop alle deroghe, subito le gare»
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Martedì 30 Aprile 2024, 19:49 - Ultimo aggiornamento: 19:54

La spiaggia è «scarsa» e per questo le concessioni balneari vanno disapplicate. La sentenza del Consiglio di Stato conferma la scadenza delle concessioni demaniali per le spiagge al 31 dicembre dello scorso anno, obbligando così le amministrazioni a disapplicare eventuali deroghe al 31 dicembre del 2024, e si richiama «ai principi della Corte di Giustizia Ue» per dare «immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale». 

La sentenza

La sentenza N. 03940/2024, pubblicata oggi e decisa dalla VII sezione il 12 marzo, riguarda un ricorso del 2023 di un proprietario di uno stabilimento balneare a Rapallo. I giudici si richiamano ai «principi della Corte di Giustizia Ue, 20 aprile 2023, e a tutta la giurisprudenza europea precedente di dare immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale». Di conseguenza sottolineano l'obbligo per i comuni di disapplicare le deroghe confermando la scadenza delle concessioni al 31 dicembre dello scorso anno. Inoltre nella sentenza è contestato il fatto che la risorsa spiaggia non sia scarsa, tesi invece sostenuta dal governo nella mappatura fatta dal governo e inviata a Bruxelles e portata a motivo della mancata applicazione della direttiva Bolkenstein.

Il Sib

«Il Consiglio di Stato in una decisione, depositata oggi, conferma quanto stabilito in un'altra analoga del 17 gennaio scorso.

L'assenza della previsione dell'indennizzo per gli attuali concessionari impedisce la messa a gara delle concessioni demaniali marittime vigenti», afferma Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe Confcommercio (Sib). «Si tratta oramai di un orientamento giurisprudenziale consolidato. Si tratta di decisioni che impediscono ogni fuga in avanti dei Comuni. Mi auguro che, come ripetutamente promesso, il Governo emani quanto prima una legge. E vinceremo questa nostra battaglia per difendere il lavoro, le aziende e la balneazione attrezzata italiana» aggiunge Capacchione ricordando che si tratta di «un modello di successo che il mondo ci invidia e che non permetteremo a nessuno di distruggere». E concludono: «Il Consiglio di stato dice, anche, che non può essere bandita la gara in assenza di una previsione riguardante il diritto all'indennizzo per i concessionari attualmente operanti».

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