L’attesa non ha riservato grosse sorprese dall’apertura del testamento di Silvio Berlusconi: la gestione della Fininvest rimane saldamente nelle mani di Marina e Pier Silvio, i primi due figli avuti dal cavaliere nelle prime nozze con Carla Dall’Oglio che detengono il 7,65% della Fininvest a testa. E il consolidamento dello status quo significa che le tre partecipazioni rilevanti continueranno ad essere gestite senza scossi: il 50% di MFE-Mediaset, il 30% di Mediolanum, il cui pallino è nelle mani di Massimo Doris, il 53% di Mondadori che in Borsa valgono quasi 3 miliardi.
Berlusconi, aperto il testamento. Come viene divisa l'eredità? Fininvest a Marina e Pier Silvio
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IL CONTENUTO
Il piatto forte è la Fininvest che il cavaliere controllava attraverso Holding Italiana Prima, Seconda, Terza, Ottava contenente il 61,2%. Come è noto il diritto di successione prevede che i 2/3 dei beni siano assegnati agli eredi, in questo caso i figli e un terzo rappresenta la quota disponibile. Con la successione, la maggioranza del gruppo non sarà più di una persona fisica com’è stato finora.
Nei 2/3 della legittima possono rientrare tutti i beni del patrimonio, quindi non è detto che la spartizione prevista per legge riguardi direttamente il 61% della Fininvest da suddividere in cinque. Quello che è assodato è che ci sarà continuità e stabilità di gestione, che era l’ossessione di Berlusconi, con un assetto equilibrato tra i primi due fratelli e gli altri tre, imperniato sulla figura di Marina. «Non è che noi vogliamo dare impressione di compattezza, c’è compattezza», ha detto due giorni fa Pier Silvio da Cologno Monzese, durante la presentazione dei palinsesti. «Io voglio un bene enorme a mia sorella Marina, così come ai miei fratelli Barbara, Eleonora e Luigi - ha aggiunto l’ad di Mfe-Mediaset-. Ognuno fa il proprio mestiere, ma c’è una compattezza assoluta». Certo, ha aggiunto, «comprendiamo quello che è stato scritto sui giornali, anche se, devo dire, un po’ mi ha turbato».
NUOVA GOVERNANCE
NUOVA GOVERNANCE
Altra ipotesi invece, è la creazione di una governance diversa in Fininvest il cui statuto rispecchia una gestione dove c’era un azionista in maggioranza assoluta. Le nuove regole prevederanno diritti di prelazione in caso di cessione delle quote per blindare il controllo evitando il rischio di intromissioni dall’esterno ma potrebbe anche far nascere un patto di sindacato tra tutti i fratelli con la gestione nelle mani del presidente Marina affiancata dal fratello Pier Silvio. E c’è chi ritiene che il patto preveda l’unanimità per la vendita delle tre partecipazioni di rilievo, specie MFE-Mediaset.