Calano i contagi ma aumentano i ricoveri nonché i decessi. È una curva epidemica dalla doppia faccia quella che si sta registrando negli ultimi giorni nel Viterbese. Il volto affabile è quello di un virus che sembra aver perso la forza dirompente acquisita dopo Ferragosto, che l’aveva portato a correre per la provincia, infettando anche più di 200 persone al giorno. L’altro lato, però, è quello più oscuro, tratteggiato per ultimo dai 7 morti delle ultime 24 ore che fanno il paio con i circa 15 ricoveri registrati.
Sul fronte delle vittime, le ultime in ordine di tempo sono un 84enne e un 90enne di Viterbo, un 70enne di Montefiascone, un 87enne di Grotte di Castro, un 75enne di Bassano Romano e una 86enne di Bomarzo. Si tratta di pazienti che erano ricoverati nei reparti Covid di Belcolle: 3 erano a Medicina, uno a Malattie infettive e 2 avevano fatto accesso al pronto soccorso. A loro va aggiunta la settima vittima: un 94enne di Orte deceduto in casa. Con loro, il numero dei morti per coronavirus dall’inizio della pandemia nella Tuscia arriva a 174. Cifre elevate che i sanitari spiegano con un indice di anzianità tra i più alti d’Italia, il più elevato tra le province laziali: nel 2020 i dati dicono che ci sono 204,3 anziani ogni 100 giovani. Laddove la popolazione ha una speranza di vita più lunga, il virus diventa più rischioso, soprattutto se si lega a malattie croniche già pre-esistenti.
Sul fronte dei nuovi casi, invece, quella di ieri è la giornata più rosea da mesi: appena 25 contagiati dei quali 7 a Viterbo, 3 a Tarquinia, 2 a Civita Castellana, Nepi e Valentano, uno ad Arlena di Castro, Caprarola, Fabrica di Roma, Farnese, Gallese, Ischia di Castro, Marta, Montefiascone e Tuscania.
Ma, come si accennava prima, non c’è ancora corrispondenza tra il dato dei positivi e quello dei ricoverati che continua ad aumentare da alcuni giorni.