Insulti razzisti in campo, l'allenatore avversario intervenuto: «Volevo piangere anch'io»

Le squadre entrano in campo
Le squadre entrano in campo
di Marco Gobattoni
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Martedì 12 Aprile 2022, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 15:25

«Le lacrime di quel ragazzo mi hanno colpito, veniva da piangere anche a me e, pur non avendo sentito direttamente l’offesa, ho subito preso le parti del calciatore dell’Accademy Ladispoli: su certe cose non si scherza e non transigo».

Insulti razzisti alla partita, giocatore in lacrime e l'allenatore avversario lo abbraccia

Emanuele Troili nella vita, indossa la prestigiosa divisa dell’esercito italiano e in quanto a disciplina e valori non accetta lezioni da nessuno.

Allena la Juniores under 19 del Pianoscarano e, sabato scorso durante il match contro i romani, si è reso protagonista di un gesto bellissimo che ha coperto gli schizzi di fango di un’offesa a sfondo razziale rivolta ad un calciatore del Ladispoli da parte di un collega del Pianoscarano. Troili, che allena i giovani rossoblù da quasi cinque mesi, non ci ha pensato due volte: appena ha visto le lacrime del giovane è entrato in campo ad abbracciarlo sostituendo immediatamente l’autore della grave offesa.

«Quando giocavo a calcio avevo un carattere focoso e spesso mi facevo trascinare dagli eventi – racconta il mister classe 1980 – ma da padre di famiglia e da allenatore no. Prima di essere tecnici di calcio dobbiamo essere educatori a trecentosessanta gradi e di fronte a certi episodi l’esempio da dare è un solo». Chiedere scusa e cercare di far capire al proprio calciatore la pesantezza della frase uscita dalla propria bocca.

«Non ho sentito direttamente l’insulto – racconta Troili – ma le lacrime di quel ragazzo mi hanno spinto a credergli sulla fiducia.

Era troppo scosso e ammetto di esserlo stato anche io. Parliamo di integrazione e di lotta alle disuguaglianze, ma in tutti i settori della vita dobbiamo impegnarci per combattere questo tipo di episodi».

Il Pianoscarano, società con un codice di comportamento molto stringente, prenderà provvedimenti nei confronti di un ragazzo che sin dal post-partita sembra aver capito la gravità della propria azione. «Vedremo con il club quale decisione prendere ma sabato l’unica cosa giusta da fare era mettersi dalla parte del ragazzo che stava soffrendo. Sono fortunato ad allenare in una società che ha dei valori importanti e segue delle regole ben precise che si sposano con le mie». Il Pianoscarano di Troli lotta per la salvezza, ma il lato sportivo ovviamente è passato in secondo piano.

«Se dalla brutta vicenda di sabato i miei calciatori avranno tratto un insegnamento importante per la vita, allora sarà come aver vinto dieci campionati». Come dargli torto.

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