Turismo, serve un piano speciale: «I ristori non bastano»

Turismo, serve un piano speciale: «I ristori non bastano»
di Luca Telli
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Giovedì 4 Febbraio 2021, 07:29

«Il piano vaccinale è importante, ma non risolverà i problemi del turismo che chiedono risposte immediate». Per salvare aziende e posti di lavoro per Luca Balletti, presidente di FederAlberghi, servirà molto di più. Parole che arrivano pochi giorni dopo la sottoscrizione dell’accordo tra organizzazioni datoriali e sindacali per richiedere l’inserimento nel cronoprogramma vaccinale di una corsia preferenziale per i lavoratori del settore turistico: fascia sensibile e determinante nella struttura economica nazionale.
«Un provvedimento necessario sia per il rilancio della imprese che, alla luce dell’esigenza di tutela delle attività che continuano ad assicurare il servizio, nonostante l’esposizione al rischio», aveva puntualizzato in una nota il presidente di Confesercenti, Vicenzo Peparello. Un piano da far correre su un binario doppio insieme a una nuova e più efficiente macchina dei ristori.
«La situazione è tragica e peggiora con il passare dei mesi. Il treno di Pasqua si è fermato ancora prima di partire. – spiega Balletti – e per uscire dalla melma c’è bisogno di un programma di sostegno straordinario a tutti i livelli, da quello comunale fino al nazionale. Siamo la categoria che sta subendo di più gli effetti della pandemia e, paradossalmente, tra quelle più trascurate». Sgravi fiscali e finanziamenti a tasso agevolato con ammortamento dopo i primi 3 anni le ipotesi da mettere sul tavolo. Liquidità che, in questo momento, vale più di un potenziamento della sicurezza.
«Non lo dico perché non ho a cuore la salute nostra e dei clienti, ma perché le regole e i dispositivi di cui si sono dotati gli alberghi garantiscono standard di tutela già elevati – spiega Balletti - : da inizio pandemia, nei brevi periodi in cui siamo stati operativi, nessun focolaio è scoppiato in un hotel». L’orizzonte temporale per la normalità lo traccia Paolo Equitani, titolare del Lido camping Village di Bolsena. Le previsioni, specie nell’area del lago di Bolsena che ha nella componente estera il suo zoccolo duro, non sono delle migliori.
«È inutile prendersi in giro, per quest’anno di ripartenza non se ne parla - spiega Equitani - e la speranza è che si arrivi quanto prima a una immunizzazione su larghissima scala e che nel 2022 si possa tornare ai ritmi pre Covid. Per la stagione che entra andrà bene se, come lo scorso anno, ci saranno delle ondate nel fine settimane e una concentrazione sopra la media nel mese di agosto». La responsabilità si del virus e della paura del contagio, ma anche di un’emergenza economica destinata ad aggravarsi quando la macchina dei sussidi (cig, ma anche stop al blocco dei licenziamenti) spegnerà i motori.
«La vacanza, piccola, media o grande che sia resta un lusso ed è il primo capitolo nel bilancio famigliare ad essere tagliato – conclude Equitani - e quindi saranno pochi quelli che potranno permettersela».

E con il fallimento del progetto bonus vacanza, il peso economico del quale ricadeva in gran parte sulle casse delle imprese, una soluzione è al momento non sembra esserci.

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