Rifiuti romani a Viterbo, coro di no dai politici ma il M5s avverte: «Nella capitale non si fanno discariche»

Rifiuti romani a Viterbo, coro di no dai politici ma il M5s avverte: «Nella capitale non si fanno discariche»
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Sabato 17 Luglio 2021, 06:50

Un coro trasversale di “no” ai rifiuti romani. Ma la sinfonia basterà? Ieri il sindaco Giovanni Arena insieme ai parlamentari Umberto Fusco, Mauro Rotelli e Alessandro Battilocchio e al consigliere regionale Enrico Panunzi hanno incontrato il prefetto di Roma Matteo Piantedosi per discutere dell’emergenza rifiuti romana che sta sommergendo la Tuscia. Assente all’incontro il Movimento 5 Stelle, che a fine serata manda il coro dei politici romani, affermando che a Roma una discarica non si può fare.

Da tempo buona parte della spazzatura della Capitale viene conferita nell’impianto del viterbese, che rischia di arrivare a saturazione prima del tempo. «Non potranno andare assolutamente oltre il 30 luglio - ha affermato il sindaco Arena -. Sono indispensabili soluzioni alternative. Lo smaltimento dei rifiuti romani nella discarica viterbese deve cessare».

Dello stesso avviso il consigliere regionale Panunzi. «La situazione è insostenibile - ha spiegato -. Abbiamo esposto le preoccupazioni del nostro territorio a fronte di questa continua fase emergenziale di Roma. Viterbo ha concesso 11 mesi di sopravvivenza della propria discarica di servizio alla capitale. Con l’attuale flusso di conferimento rimarrebbero solo pochi mesi di autonomia per l’invaso». Il sindaco Arena ha chiesto al prefetto di Roma di nominare un commissario affinché «ordini l’utilizzo delle discariche romane attualmente chiuse».

Il consigliere Panunzi ha invece puntato il dito contro l’amministrazione di Virginia Raggi. «La sindaca e la sua amministrazione - ha tuonato - non sono state in grado di individuare nel comune una discarica di servizio, andando a esaurire con i rifiuti romani quasi tutte le discariche presenti nel Lazio.

Non solo, non sono state in grado di realizzare gli impianti di smaltimento e riorganizzare il ciclo dei rifiuti, con particolare riguardo alla differenziata rimasta ferma a percentuali bassissime mentre cresce negli altri comuni laziali. Credo che dopo il 29 luglio, sia quindi inevitabile, da parte della Regione Lazio, l’atto del commissariamento».

Il rovescio della medaglia però è presto servito. Ed è quello che presentano i parlamentari del Movimento 5 Stelle eletti a Roma, che scaricano la colpa dell’emergenza proprio sul piano rifiuti della Regione targata Zingaretti. «Alla fine - hanno scritto - la verità è emersa: nel territorio di Roma non esistono aree idonee alla realizzazione di una discarica. Virginia Raggi e il Movimento 5 Stelle lo hanno sempre ripetuto. Le uniche aree bianche sono nel territorio di Magliano Romano. Adesso è ancora più chiaro come il Piano Rifiuti della Regione, non possa obbligare il Capidoglio a indicare presunti siti che in realtà non possono esistere».

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