Rave, raggiunto l'accordo. Il prefetto: «Sgombero nella notte o oggi ci penseranno le forze dell'ordine»

Rave, raggiunto l'accordo. Il prefetto: «Sgombero nella notte o oggi ci penseranno le forze dell'ordine»
di Massimo Chiaravalli
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Giovedì 19 Agosto 2021, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 08:26

«C’è un accordo per la smobilitazione durante la notte. Ma se in mattinata non se ne saranno già andati da soli, l’area verrà sgomberata». In un modo o nell’altro sul rave abusivo a Valentano, in riva al lago di Mezzano, cala il sipario. Il prefetto di Viterbo Giovanni Bruno, dopo il comitato ordine e sicurezza, annuncia la decisione, dopo ore di mediazione con gli organizzatori. Intanto la Procura ha aperto un fascicolo sulla morte del 25enne Gianluca Santiago. La situazione viene monitorata costantemente dalla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. Nella serata di ieri però gli organizzatori hanno ceduto: stop alla musica prima di quanto avevano preventivato, ovvero domenica. «Stiamo ancora monitorando – dice il prefetto Bruno – ma hanno trattato fino alla fine: se in mattinata non saranno andati via verranno sgomberati. Queste sono le disposizioni del ministro e questo si farà. C’è però un accordo di mediazione, dovrebbero smobilitare nel corso della notte, in caso contrario interverranno le forze dell’ordine». I partecipanti arrivano da tutta Europa. «C’è un’etnia varia, si va dalla Spagna all’Albania. Le condizioni in cui stanno lasciando l’area non sono buone, lo può vedere chiunque anche dalle immagini online: quello è. Una stima dei danni però non c’è ancora, sono 30 ettari di terreno». La domanda che si stanno facendo in molti è perché il rave non sia stato fermato subito. «Prima di tutto si è deciso di mediare – continua il prefetto di Viterbo - senza andare allo scontro.

C’erano 10-12 mila persone, sarebbe stato pericoloso. Poi sono diminuite, ma il numero è sempre stato molto variabile perché la sera aumentavano, arrivando al lago anche a piedi». Dopo fiumi di alcol e droga, dopo la baldoria, ci sarà da pagare il conto con la giustizia. «I partecipanti vengono fermati e identificati man mano che vanno via: per loro ci saranno ovviamente conseguenze – assicura Bruno – poiché sono stati commessi dei reati. La cosa determinante è che in un modo o nell’altro ora il rave finisce». Per la Procura di Viterbo, guidata da Paolo Auriemma, il lavoro invece comincia adesso: è stato infatti aperto un fascicolo per fare luce sulle cause della morte del ragazzo trovato a sette metri di profondità nelle acque del lago durante l’evento. L’area in cui si sta svolgendo il rave è di Piero Camilli, titolare della Ilco e già presidente di Grosseto calcio e Viterbese. Lì ha un’azienda agricola: la mattina del 14, l’amara sorpresa. «Ero in vacanza, un mio operaio è andato a lavorare – racconta - e ha visto che c’erano 2-300 camper. Abbiamo avvisato subito i carabinieri, ma la gente arrivava senza che nessuno la fermasse. Secondo me se ne andranno solo finite eroina e cocaina». I danni sono ingenti: «Hanno sfasciato i capannoni, rubato le batterie e il gasolio. Ho sporto denuncia per occupazione abusiva e furto, ma lì non dovevano esserci proprio per niente: fosse stato per me – conclude Camilli - dopo due secondi legnate e tutti a casa».

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