Maltrattamenti, violenza e stalking, l’anno nero della Tuscia

Violenza
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Domenica 9 Maggio 2021, 07:15 - Ultimo aggiornamento: 15:33

Maltrattamenti, violenza e stalking, l’anno nero della Tuscia.
Sono ben 40 gli episodi, segnalati nel primo quadrimestre del 2021, per cui i carabinieri sono dovuti intervenire, con la media significativa di un intervento ogni 3 giorni su tutto il territorio provinciale, che a turno ha visto l’impegno di ogni reparto del comando provinciale di Viterbo, compagnie e stazioni, coordinate dalla Procura.
«Di questi 40 episodi - affermano i carabinieri - quello più eclatante è stato il tentato omicidio avvenuto a Capranica». Il 29 gennaio scorso una donna 53enne di nazionalità polacca è stata ripetutamente accoltellata dal compagno 58enne di origine campana. La donna venne trovata in fin di vita dai carabinieri della locale stazione, intervenuti prontamente perché allertati dai vicini che avevano sentito le urla della vittima, e coadiuvati poi dai colleghi del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Ronciglione. Quest’ultima, stanca di subire le continue vessazioni cui il compagno la sottoponeva da dieci anni, aveva finalmente preso il coraggio di andarsene e cambiare vita, ma venne raggiunta dalle coltellate dell’uomo proprio mentre era con le valigie sulla porta di casa. 
In totale i carabinieri hanno proceduto anche in altri 22 casi di maltrattamenti in famiglia, fortunatamente prima che degenerassero come nel caso di Capranica. Oltre a questi devono purtroppo registrarsi 12 casi di stalking, un episodio di violenza sessuale, un caso di atti sessuali con minorenne, un episodio di adescamento di minori e due di lesioni. In totale sono tre le persone tratte in arresto in flagranza di reato e 39 quello deferite in stato di libertà, cui vanno aggiunte 4 misure cautelari, 5 divieti di avvicinamento alla vittima e un allontanamento dalla casa familiare. In 8 circostanze le vittime sono state ascoltate in modalità protetta nella sala “Soroptimist” allestita nel comando provinciale, che garantisce accoglienza ed anonimato alle vittime. 
In questo primo quadrimestre l’impegno dei militari del comando provinciale di Viterbo nel perseguimento dei reati da “codice rosso” è raddoppiato, visto che sono stati perseguiti 20 reati nel primo quadrimestre del 2020. 
«A maggiore tutela delle vittime e per il profondo rispetto delle loro esigenze familiari - spiegano dal comandante provinciale - abbiamo preso l’impegno di non divulgare, né confermare in alcun modo, fatti e circostanze relativi a tali situazioni complesse ed estremamente delicate.

Ciò nella speranza di poter sempre garantire con riservatezza e cortesia, a chi si rivolge ai militari, un’accoglienza adeguata che sia per il mero ascolto di una confidenza o per la soluzione di problemi più complicati».

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