Malattie delle piante, come salvarel. Chiusa la tre giorni internazionale di Biocontrol: l'Unitus fa scuola

Malattie delle piante, come salvarel. Chiusa la tre giorni internazionale di Biocontrol: l'Unitus fa scuola
2 Minuti di Lettura
Lunedì 15 Luglio 2019, 13:45
Oltre 220 partecipanti, tutti i continenti, 44 nazioni rappresentate: sono i numeri di Biocontrol 2019, la tre giorni a livello internazionale sul controllo biologico delle malattie batteriche delle piante, organizzato per la prima volta in Italia dal Dafne dell'Università della Tuscia e dalla Fao. Risultato: presentate sperimentazioni e strategie, presi accordi, Viterbo e la Tuscia poste sotto i riflettori.

La precedente edizione si era svolta nel 2016 in Serbia, a Belgrado, la prossima sarà nel 2023 negli Usa, in Virginia. Quella viterbese si è chiusa giovedì. «E' andato più che bene dice Giorgio Balestra, fitopatologo del Dafne e promotore dell'evento ma ci abbiamo lavorato oltre due anni, dopo aver preso il testimone da Belgrado. In totale si sono svolte nove sessioni con scienziati di rilevanza mondiale».

Cosa è emerso? «Su controllo biologico e malattie batteriche - spiega Balestra - sono state avanzate nuove strategie sugli antagonisti naturali del batterio patogeno. Ci sono sostanze di origine vegetale che hanno la capacità di uccidere quei nemici oggi causa di gravi malattie. Abbiamo esempi di successo su pomodoro, patata, susino, pesco, nocciolo, kiwi».

Sulla xylella, killer degli olivi, il Dafne ha vinto una call e iniziato a lavorare all'interno di un consorzio insieme al proprio spin off Phydia. «Il progetto continua Balestra - prevede l'utilizzo degli scarti in agricoltura, da cui ottenere principi attivi: su questi si sta lavorando per formulazioni biologiche da utilizzare nelle piante di ulivo. Sono già partite con successo le sperimentazioni sul pomodoro».

Nel corso della tre giorni sono stati sviluppati accordi tra mondo della ricerca e dell'industria e alla fine è stata letta una dichiarazione di intenti, che sarà poi siglata ufficialmente. «La Fao si impegna a coinvolgere il Dafne nelle problematiche a livello mondiale legate ai batteri che causano malattie. Questo è molto importante conclude il fitopatologo - perché riconosce il nostro ruolo, lavoro e ricerca».

Oltre alla parte scientifica, c'è stato il risvolto turistico: oltre 220 persone si sono fermate per una settimana sul territorio. Per i partecipanti al convegno cena sul lago a Montefiascone con prodotti di lago e vini biologici, visita a San Pellegrino, relax alle Terme dei Papi, infine tutti sul traghetto per vedere le bellezze del lago di Bolsena e bagno davanti all'isola Bisentina.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA