Rocco Schiavone, al via la terza stagione. Intervista a Giallini e Solarino

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«In questa terza stagione Rocco Schiavone non è depresso, è malinconico, si sente abbandonato da tutti, anche dagli amici. Non è un personaggio allegro, ma piace anche per questo. Non ci saranno grossi cambiamenti nella nuova serie, ma si stringerà il rapporto con il suo vicino di casa Gabriele, che cerca di proteggere». Marco Giallini torna ad indossare il loden di Rocco Schiavone, anticonformista vicequestore nato dalla penna di Antonio Manzini (tutti i libri sono editi da Sellerio). La terza stagione, con la regia di Simone Spada, che andrà in onda, per quattro settimane, su Rai2 (e non su Rai1, come annunciato alla presentazione dei palinsesti, ndr) da mercoledì 2 ottobre alle 21.20, è stata presentata oggi a Viale Mazzini dal direttore di rete Carlo Freccero e dal responsabile di Rai Fiction Eleonora Andreatta, alla presenza del cast capitanato da Giallini. Una coproduzione Rai Fiction, Cross Productions e Beta Film, con il sostegno di Film Commission Vallée d'Aoste. Tra i protagonisti Isabella Ragonese, Ernesto D'Argenio, Claudia Vismara, Christian Ginepro, Valeria Solarino, Lorenza Indovina, Massimo Reale, Massimiliano Caprara, Anna Bellato e Francesco Aquaroli. « Schiavone - ha sottolineato il direttore di Rai Fiction Andreatta - è diventato un personaggio simbolo della serialità che Rai Fiction produce per Rai2. Il testimonial vincente di una linea editoriale innovativa, di rottura, rivolta ai pubblici più giovani e abituati a un linguaggio seriale moderno, spinto, trasgressivo, sporco, anticonvenzionale. Un personaggio vincente per la sua originalità controcorrente». New entry della terza stagione è Valeria Solarino nelle vesti di una giornalista che indaga sul passato del vicequestore ma anche su altre vicende: «Sono felice di far parte di questo gruppo, ho sempre seguito Rocco Schiavone, sono una sua fan e quando mi è stato proposto di interpretare questo ruolo ho accettato con entusiasmo. Mi ha colpito molto la qualità della scrittura, del racconto, mia madre conosceva i libri di Antonio Manzini ed era da tempo che mi suggeriva di leggerli, per fortuna ho avuto questa occasione e ne sono rimasta folgorata. Lavorare con Giallini è stato un privilegio come con tutto il resto del cast». Per Freccero, «le cose belle in televisione sono rare, 24 ore su 24 non si possono fare sempre cose belle, è una legge fisica. Rocco Schiavone è notevole, descrive molto bene il mondo di oggi, senza ideologie. Rai Fiction è una delle strutture più efficienti della Rai». Le polemiche per l'uso delle sigarette? Giallini: «Ma che volete da me? Io fumo per fumà, come diceva mio padre. Non è una battuta, magari lo fosse, camperei di più. Quando ero ragazzino, papà mi chiedeva spesso di andare a comprarle per lui talvolta mi confondevo con il tipo di sigarette. Mi faceva rifare 10 chilometri a piedi per quelle giuste. Oggi vanno di moda 'ste cose che aspiri vapore ad acqua, è come fare un duello con le spade di gomma, ma dai...». Il direttore di rete ribadisce che Schiavone è sempre stato per Rai2: «Per questo ho messo le repliche, non ho mai creduto allo spostamento. Rai1 è più inclusiva: Schiavone impone una scelta, è fatto appositamente per Rai2, così come la serie Volevo essere una rockstar». In questa terza serie, rispetto alla seconda, spiega il regista Spada, «torna prepotentemente protagonista l'ambientazione tra le montagne innevate e non della Val D'Aosta, ingrediente a mio modo di vedere fondamentale per Rocco e stimolante per noi che siamo stati chiamati a creare il mondo in cui farlo muovere. Un ambiente freddo e apparentemente inospitale per un 'romanacciò come Rocco, che però in questa terza serie sente e vive con maggiore abitudine». La storia assume tinte più scure, e Schiavone è sempre più solo. Lo scrittore Manzini, che ha firmato anche la sceneggiatura insieme a Maurizio Careddu, ha sottolineato:: «La solitudine è un leit motiv di Schiavone, ma anche dell'uomo moderno del 2000». Lo scrittore tornerà in libreria con un nuovo romanzo su Schiavone a gennaio, ma il titolo è top secret. Tutto riparte dal finale drammatico della stagione precedente. Rocco è in profonda crisi esistenziale per essere stato tradito da Caterina, l'unica persona a cui aveva aperto il suo cuore. Sembra essere stato abbandonato anche dai suoi amici, che ormai vedono in lui più la figura dello «sbirro» che quella dell'amico. Rocco però va avanti e continua a indagare sulle umane disgrazie che spesso coinvolgono gli ultimi, gli sconfitti. Preti che nascondono segreti, barboni che si azzuffano per una manciata di verdura marcia, lasciata sui marciapiedi del mercato, croupier che sul tavolo da gioco hanno abbandonato più di qualche fiche. Giallini è tra gli attori più richiesti al cinema: ha terminato il film è 'Ô per il tuo benè, di Rolando Ravello e sta iniziato a girare la commedia di Massimiliano Bruno sequel di Non ci resta che il crimine. Ma non si ferma mai? «Per fà che?».