I virologi cantano "Sì sì Vax". Bassetti: «Ho dovuto bannare 2 mila persone, ma anche commenti positivi»

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Tre tra i più noti virologi italiani in versione cantanti per spingere tutti a vaccinarsi, anche sotto le feste. Il "trio virologi" in questione è quello formato da Andrea Crisanti, Matteo Bassetti e Fabrizio Pregliasco, i quali hanno accettato l'invito di "Un Giorno da Pecora", la trasmissione di Rai Radio1 condotta da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, ad interpretare il classico natalizio "Jingle Bells" in versione "pro vax".

Questo il testo della canzone:

«Sì sì sì sì sì vax vacciniamoci

se tranquillo vuoi stare i nonni non baciare

Sì sì sì sì sì sì vax vacciniamoci

Il covid non ci sarà più se ci aiuti anche tu

Se vuoi andare al bar felice a festeggiar

Le dosi devi far

Per fare un buon Natal

Mangia il panettone

Vai a fare l'iniezione

Proteggi gli altri oltre a proteggere anche te

Sì sì sì sì sì vax vacciniamoci

Con la terza dose tu avrai feste gioiose

Sì sì sì sì sì sì vax vacciniamoci

Il covid non ci sarà più se ci aiuti anche tu

Sì sì sì sì sì vax vacciniamoci

Per il calo dei contagi dosi anche i remagi

Sì sì sì sì sì vax vacciniamoci

Il covid non ci sarà più se ci aiuti anche tu».

Bassetti: «Mi ha fatto piacere stare con due colleghi»

«Dalla quantità di insulti e di odiatori scatenati credo sia stata una buona iniziativa, l'Italia è piena di gente che di mestiere è abituata ad odiare e invidiare. Il termometro di quanto sia stata buona un'iniziativa viene dato da quanta gente scrive 'contro'. E stamattina credo che il mio social media manager abbia bannato qualcosa come 1500 o 2000 persone, anche se ci sono stati anche tanti commenti positivi». A parlare a Un Giorno da Pecora, su Radio1, è Matteo Bassetti, direttore della clinica per le Malattie Infettive dell'Ospedale S. Martino di Genova, che è stato tra i tre protagonisti del pezzo 'Si si vax', versione pro vaccini del classico natalizio 'Jingle Bells'. Sulla 'canzone' Bassetti ha aggiunto: «prima cosa mi ha fatto piacere stare insieme a due colleghi, e poi prima che medici siamo padri, figli e nipoti, ed è giusto dare dei messaggi che possono arrivare attraverso la scienza e anche attraverso questo mezzo».