Caso Yara, Bossetti: Dna trovato su abiti ragazza non mi appartiene

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Il Dna trovato sugli abiti di Yara "non mi appartiene, è un Dna stramplato che per metà non corrisponde". Lo ha detto oggi Massimo Bossetti nel corso del processo a suo carico della Corte d'Assise di Bergamo. Il muratore di Mapello è accusato della morte di Yara Gambirasio. "Tirate fuori le vere prove " ha aggiunto Bossetti. L'uomo ha anche ribadito che, dopo essere stato fermato il 16 giugno 2015, ha pensato che la ragazzina fosse stata uccisa per metterlo nei guai. All'interrogatorio ha voluto essere presente anche la moglie Marita Comi. All'uscita la donna non si è fermata a parlare con i giornalisti.