Coronavirus, il ministro Boccia: «Daremo linee guida, lavoratori protetti»

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Boccia, intervento alla Vita in diretta. “E' un bel segnale, penso che vedere le nostre città vuote sia un colpo al cuore per ognuno di noi, ma ti fa sentire orgoglioso degli italiani perchè c'è stata la reazione del Paese. I numeri che ci stanno arrivando, monitorati quotidianamente, hanno portato al crollo del 90% dei passeggeri, e quel 10% di Paese che si muove lo fa per servire gli altri 90. I lavoratori li stiamo proteggendo tutti, in serata usciranno le linee guida". Lo ha detto Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali, intervenendo a La Vita in Diretta, il programma di Rai1 condotto da Lorella Cuccarini e Alberto Matano. "Se le attività produttive, su richiesta della Regione Lombardia, non sono state tutte chiuse - ha proseguito il Ministro - è per due linee produttive straordinarie come la sanità, che non è solo il servizio ma anche i prodotti legati al sistema sanitario, e la filiera agroalimentare che consente a tutto il mercato di far arrivare il cibo ai supermercati, per arrivare deve essere prodotto. Ci devono essere aziende aperte, ma non solo quelle che lo producono, pensate alle bustine di plastica o alle cassette di cartone o tutte le strutture che consentono al cibo di esser e trasportato. Poi c'è la logistica e i trasporti. Non si può chiudere tutto perchè se si chiude tutto si spegne la luce, c'è il buio e noi abbiamo bisogno di rafforzare la sanità italiana e far arrivare il cibo nelle case degli italiani. Per far questo alcune filiere devono funzionare. Valuteremo con le Regioni territorio per territorio tutte le imprese che non ha senso che continuino a lavorare. Alcune imprese possono decidere autonomamente di chiudere. Lo voglio dire agli imprenditori – ha detto il ministro - chi farà questo sarà sostenuto dallo Stato, non c'è bisogno di avere un ordine, ma le filiere che servono all'agroalimentare e alla medicina tutta devono funzionare o si spegne il paese. Abbiamo rallentato gradualmente, il paese è partito dal 100% è arrivato al 10, sotto non si può andare”. Infine, ai tanti telespettatori che si chiedevano se le nuove direttive consentissero o meno sport all'aperto e passeggiate nei parchi, il Ministro ha risposto con un appello: "In questa fase è sconsigliabile, faccio un appello a chi ci ascolta, in questi 15 giorni dobbiamo dare una spinta forte al contenimento del contagio, più stiamo in casa e più evitiamo attraverso il contatto esterno di portarci in casa un virus che potrebbe far male ai nostri anziani che dobbiamo proteggere. Non si poteva fare una norma che vietasse l'uscita, uscire per la spesa, portare l'animale domestico fuori è una cosa umana, andare in giro a pranzo o a cena a casa di altre persone è assolutamente sconsigliabile. I parchi non sono stati chiusi perchè si può fare una passeggiata, ma se si iniziano a fare attività motorie si mettono in difficoltà tutti gli altri. Non sarà vietato tra 15-20 giorni mi auguro che la corsetta al parco possa essere fatta come l'inizio di una ripartenza, ma oggi solo perchè non è espressamente vietato non significa che vada fatto. Lo dico chiedendo a tutti un sacrificio ulteriore, se restiamo in casa due settimane lo stiamo facendo per quegli operatori sanitari che stanno facendo un lavoro massacrante. Noi stiamo richiamando coloro che non lavoravano più e li richiameremo dalla pensione, tutti i giovani che erano assumibili li assumeremo ma non bastano, non bastano per noi, non per loro stessi”.