Bonus della befana e cashback, così si punta a incentivare la moneta elettronica

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Giuseppe Conte invita a non meravigliarsi. I sette miliardi indicati nella Nota di aggiornamento del Def alla voce «lotta all'evasione» non sono eccessivi. In Italia le transazioni elettroniche sono di 46 a persona, contro la media europea di 135 euro. Se si colmasse il gap il recupero di gettito sarebbe di 12,5 miliardi. Il punto è come fare a convincere gli italiani a utilizzare maggiormente il bancomat e le carte di credito. Operazione non semplice. Il governo vorrebbe introdurre degli incentivi. Il primo è il cosiddetto «cashback», un meccanismo di restituzione fiscale di un pezzettino del conto della spesa quanto questo viene pagato con un mezzo elettronico. Esempio: si va al supermercato e si compra un chilo di pane. Alla cassa si paga con il bancomat, a fine mese sull'estratto conto viene restituito il 3 per cento di quanto pagato. Al «cashback» potrebbe essere affiancato, ma potrebbe anche essere alternativo, un meccanismo di restituzione annuale di una somma sugli acquisti effettuati con carte e bancomat. Nel giorno dell'epifania, per chi ha speso in un anno oltre 2.500 euro con un mezzo di pagamento elettronico, verrebbe restituito il 19% della spesa, con un tetto a 475 euro.