Alberto Veronesi: "Mio padre e il diritto all'eutanasia, non ha voluto farsi ricoverare"

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"Oggi sono presenti tante persone che sono state salvate da papà, spesso c'è lo dimentichiamo perché era un grande uomo di cultura, scienza e idee ma è stato un grande oncologo e penso che siano state più di 50mila le persone che ha salvato". Lo dichiara Alberto Veronesi, davanti alla camera ardente a Palazzo Marino, ricordando il papà Umberto. "C'è una riconoscenza profonda. Noi siamo affranti perché manca una persona che dava forza e coraggio. Io stesso chiedevo delle risposte e lui con una frase ti illuminava il cammino. Domani gli faremo un piccolo omaggio musicale prima dei discorsi ufficiali del Sindaco e dei miei fratelli. Lui ha sempre predicato il diritto all'eutanasia, il diritto di non soffrire. Per questo non ha voluto essere curato o ricoverato, ha voluto andarsene in maniera naturale ed io in quel preciso momento non ero lì. Questa è la mia grande angoscia. Nessuno si aspettava un decorso così veloce, speravamo di festeggiare il suo compleanno il 28 novembre. È come se fosse voluto andarsene dopo la morta del fratello Guido tre settimane fa". Alberto torna anche sul tema del referendum costituzionale: "Mio padre ci teneva molto perché pensava che tutto ciò che fa progredire il paese deve essere portato avanti". (Carmen La Gatta/alaNEWS)