Montepulciano, il borgo del Nobile si "veste" a festa, tra nuovi percorsi green, mercatini e arte

nella foto il mercatino di Natale di Montepulciano
nella foto il mercatino di Natale di Montepulciano
di Laura Larcan
5 Minuti di Lettura
Venerdì 23 Dicembre 2022, 18:44

Un panorama che orchestra dolci, quiete, colline, da assaporare (è proprio il caso di dirlo) con un sano calice di vino Nobile. Il gioco dei colori e degli odori è l’anima di questo incontro. Montepulciano, borgo dall’orgoglio rinascimentale, incastonato tra la Valdichiana senese e la Val d’Orcia, offre abbinamenti perfetti. La natura addomesticata con le coreografie di vigneti e le architetture quattrocentesche che disegnano il profilo di torri e palazzi. Hanno ispirato il suo cittadino più famoso, Agnolo Poliziano, sommo poeta italiano del XV secolo che conquistò la ribalta nel cenacolo di umanisti e artisti di Lorenzo de’ Medici a Firenze.

 

L’occasione è d’oro per scoprire Montepulciano, che per le feste di Natale punta a valorizzare il proprio patrimonio storico all’insegna del turismo “lento” con l’apertura di nuovi percorsi naturalistici a tema, attrezzati per diverse tipologie di visitatori, con il rilancio del circuito del Vino Nobile, e un ricco calendario di iniziative natalizie. La novità principale sta tutta nell’inaugurazione della rete escursionistica di dieci sentieri ad anello, per complessivi cento chilometri, che dal centro storico attraversano vigneti e oliveti, costeggiano laghetti, sfiorano bellezze storiche, lungo ciclovie, cammini, ippovie e percorsi da archeo-trekking.

Montepulciano, il borgo del Nobile si "veste" a festa, tra nuovi percorsi green, mercatini e arte

In bici, a cavallo o a piedi, lo scenario è una sorpresa continua. Un’operazione nata sulla scia del recente riconoscimento assegnato a Montepulciano di “Paesaggio rurale storico” da parte del ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare.

Pianura e saliscendi adatti ad ogni “gamba”. Un circuito che si integra con l’offerta di prodotti dell’enogastronomia, dell’agricoltura e con l’artigianato locale. Protagonista principale non può che essere lui, il vino Nobile, il primo vino italiano a fregiarsi del riconoscimento Docg, il rosso per eccellenza, di un rubino intenso, tendente al granata con l’invecchiamento, una delle massime espressioni del Sangiovese, che a Montepulciano viene chiamato Prugnolo Gentile. Complici, allora, le postazioni di degustazione. Da abbinare alla carne Chianina.

Senza dimenticare che in questo angolo di Toscana è stato allestito il mercatino di Natale più grande di tutto il centro Italia che si snoda tra piazzette e vicoli con le sue casette in legno. Se si chiede al sindaco Michele Angiolini quali sono le tre cose che assolutamente si devono fare a Montepulciano, la risposta è immediata: «Immancabile deve essere una visita al Tempio di San Biagio, capolavoro rinascimentale di Antonio da Sangallo il Vecchio, considerato una sorta di simbolo architettonico di quello straordinario periodo. Spettacolari e scenografici sono poi i tramonti che infiammano il panorama verso la Val d’Orcia e il cui punto di osservazione ideale può essere il Giardino dell’Enoliteca del Consorzio del Vino Nobile, situato nell’antica Fortezza, in cui la vista del panorama si abbina magnificamente alla degustazione di un calice di Vino Nobile DOCG. E la terza esperienza può essere dedicata ad un’arrampicata sulla sommità della torre del Palazzo Comunale».

L’escursionismo qui vanta fior di suggestioni e curiosità. Il “Sentiero del Nobile”, per esempio, è il capofila dei nuovi percorsi oggi riuniti nella rete “Active” e nasce dalla passione di un gruppo di ciclisti amatoriali. «Non è dunque raro imbattersi in gruppi di ciclisti che pedalano sulle strade bianche o che seguono tracce che lambiscono le vigne, lungo i fianchi delle colline», racconta Angiolini. “Emozioni in cammino” è invece il percorso che ha ottenuto dalla Fidal il riconoscimento di “Bandiera Azzurra”: a battezzarlo è stato Maurizio Damilano, medaglia d’oro nella 20 chilometri di marcia a Mosca 1980.

Il mercatino di Natale, poi, riserva delle chicche: «I prodotti esposti sui banchi parlano delle nostre terre - indica Monja Salvadori, assessore alle Attività produttive - Ecco l’Aglione della Valdichiana, qualità di aglio di maggiori dimensioni e privo dell’allina, il componente che rende normalmente questa pianta acuta all’olfatto e difficilmente digeribile. Ancora la marmellata di susine “scosciamonache”, una varietà autoctona, frutto carnoso, asprigno che dà vita ad un conserva perfetta anche senza l’aggiunta di zucchero». E, sorpresa, la “Mela Brulè”, bevanda calda per le giornate più rigide: un succo di mele insaporito con le spezie. Poliziano gli avrebbe dedicato una poesia.

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