L'appetito vien viaggiando: per ogni regione un piatto tipico

L'appetito vien viaggiando: per ogni regione un piatto tipico
L'appetito vien viaggiando: per ogni regione un piatto tipico
di Francesca Spanò
5 Minuti di Lettura
Giovedì 22 Ottobre 2020, 09:20

Regione che vai, piatto tipico che trovi e non è una novità. L’Italia è incredibile non solo per i suoi paesaggi ma, soprattutto, per le sue delizie culinarie che raggiungono l’eccellenza in giro per lo Stivale. Dal Nord al Sud, il viaggio è completo quando si assaggia almeno una delle proposte sapientemente realizzate dietro ai fornelli e ricche di una storia e di un passato, che raccontano in fondo parte della nostra cultura.

 

Cosa mangiare, regione per regione

  • In Trentino Alto Adige assaggia i canederli

Un piatto super famoso composto da piccole palline di pane impastato con vari ingredienti, tra i quali speck, formaggio, latte ed erba cipollina.  

  • In Liguria assaggia le trofie col pesto alla genovese

Il pesto è un must ovunque ormai, con la sua salsa a base di pinoli, basilico, olio e aglio e le trofie comprendono la pasta tipica arrotolata, realizzata con acqua e farina.

  • In Valle d’Aosta assaggia la polenta concia

Nasce dal felice mix di polenta e formaggio fontina e nel freddo inverno alpino, rappresenta un perfetto modo per nutrirsi e scaldarsi.

  • In Friuli Venezia Giulia assaggia il frico

Il frico è una specie di frittata a base di formaggio, patate e burro, molto amato in passato da boscaioli e contadini che lo consumavano durante il lavoro nei campi.

  • In Emilia Romagna assaggia i tortellini

Chi non conosce questa meraviglia del palato arricchita di ripieno di carne e, a volte, anche di altri ingredienti come prosciutto, funghi, salmone o ricotta e spinaci? Di solito arricchiti da brodo o ragù sono legati a una leggenda del Duecento. Si narra che all’epoca giunse una donna bellissima in una locanda chiedendo una camera e il proprietario rimase colpito dal suo ombelico che gli diede ispirazione per creare un nuovo piatto.

  • In Lombardia prova il risotto alla milanese

Piatto molto noto e amato da tutti, è davvero un classico e si presenta con la sua colorazione gialla data dallo zafferano.

Si racconta che risalga al Cinquecento quando la figlia di un vetraio del Duomo provò a utilizzare questo ingrediente e il suo pistillo per ottenere il color oro anche nella cucina, inventando una nuova moda. Si prepara anche col burro e non di rado con l’ossobuco.

  • In Piemonte assaggia il vitello tonnato

Il più classico degli antipasti locali è realizzato con girello di fassone marinato nel vino bianco secco e condito con aromi quali carota, sedano, cipolla e alloro per almeno mezza giornata. Viene poi bollito in acqua insieme alla sua marinatura. A cottura ultimata la carne viene tagliata a fette e ricoperta di una salsa ottenuta con tonno, il tuorlo delle uova sode, olio extravergine di oliva, capperi, acciughe sotto sale, vino bianco, qualche goccia di succo di limone, sale e pepe.

  • In Veneto assaggia risi e bisi

Questo piatto tradizionale della Serenissima Repubblica di Venezia, era profondamente legato alla festa di San Marco e riguardava riso e piselli.

  • In Umbria assaggia la salsiccia di Norcia

Chi non ne ha mai sentito parlare? Da queste parti, durante un soggiorno, se non siete vegetariani, dovete assolutamente provarla.

  • In Toscana assaggia la Panzanella

Un vero piatto estivo che non si cucina ed è rappresentato da pane raffermo ammorbidito con acqua e cipolla rossa, basilico, pomodori, cetrioli, olio di oliva e aceto.

  • In Basilicata assaggia il ragù lucano

L’amato sugo, nella sua versione originale, comprende la Lucanica, cioè la salsiccia locale ma anche la pancetta affettata, il pecorino e il lardo, oltre che i pomodori pelati e la noce moscata.

  • In Molise assaggia la composta molisana

Questo è un piatto prettamente estivo che somiglia a un’insalata con pomodori, peperoni, cetrioli, capperi, uova sode e i taralli molisani chiamati “vescottera”.

  • Nelle Marche assaggia le olive ascolane

Ripiene di carne e fritte, hanno una storia antica che risale all’Ottocento, con l’esigenza di non buttare i resti del cibo che si trovavano nelle case dei nobili.

  • In Lazio assaggia la Carbonara

Da queste parti anche gli spaghetti all’Amatriciana o Cacio e Pepe sono da tenere a mente, ma la Carbonara è davvero uno dei piatti che rappresenta la regione. Uova e guanciale sono irrinunciabili e, a questi, vanno aggiunti formaggio pecorino e pepe e basta.

  • In Campania assaggia la pizza 

Famosa in tutto il mondo, piace praticamente a tutti, ma quella originale è la margherita che riprende il colore della bandiera italiana: rosso del pomodoro, bianco della mozzarella e verde del basilico.

  • In Abruzzo assaggia gli arrosticini

 Questo secondo a base di carne di pecora è sempre più noto e si dice risalga agli anni Trenta del secolo scorso, quando due pastori con una pecora vecchia dalla carne dura, pensarono di ucciderla e tagliarla in piccoli pezzi per poterla gustare meglio.

  • In Puglia assaggia le orecchiette con le cime di rapa

Semplice eppure delizioso. Un primo piatto con questo tipo di verdura e la pasta fatta a mano, è legato ad antiche tradizioni che si fanno risalire al Cinquecento, quando alle ragazze veniva insegnato a preparare queste “piccole orecchie” con semola e acqua.

  • In Calabria prova la nduja

Questa specialità calabrese è ormai molto nota. Si tratta di un salame spalmabile morbito, molto piccante, preparato con carne di maiale poco grasso e tanto peperoncino e insaporisce tutto ciò che accompagna.

  • In Sicilia assaggia il cannolo

Se è vero che da queste parti si può solo ingrassare a tavola tra cassata, rosticceria, arancini (nella Sicilia orientale) e arancine (in quella occidentale), caponate e un’infinità di delizie, il cannolo è il dolce forse più noto. La cialda esterna può essere aromatizzata anche con cacao, caffè o cannella. La crema di ricotta, invece, può contenere anche la scorza di arancia candita e granella di pistacchio.

  • In Sardegna assaggia gli gnocchetti sardi

Si chiamano anche malloreddus e hanno la forma di conchiglie rigate da 2 cm in su, preparati con semola e acqua e completati con varie salse.

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