I tesori della Tuscia, da Sutri a Ronciglione

Il borgo di Sutri
Il borgo di Sutri
di Maria Serena Patriarca
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Venerdì 3 Luglio 2020, 13:27
Tuscia superstar. L’itinerario che vi proponiamo oggi vede protagonista quella che l’editore del Lonely Planet ha definito la “seconda area più intatta al mondo”, per via delle sue tradizioni millenarie. Una valida alternativa al mare a neppure un’ora da Roma, mix di archeologia, natura ed enogastronomia d’eccellenza. Arriviamo a Sutri, sulla via Francigena, le cui origini risalgono addirittura all’Età del Bronzo: fiorente centro etrusco nell’antichità, venne poi conquistata dai Romani, che sottomisero questa zona dell’Etruria nel 383 a.C., dopo la caduta di Veio. Il Parco Archeologico con il bellissimo Anfiteatro Romano scavato nella collina tufacea fra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., le tombe monumentali della necropoli rupestre realizzate nel tufo fra i I secolo a.C e il II secolo d.C. (sempre rivolte ad Est, il punto del sorgere del sole, simbolo d’inizio di una nuova vita dopo la morte), e il Mitreo (con la chiesa della Madonna del Parto) attualmente in restauro, sarà la cornice, nei prossimi mesi, del conferimento della cittadinanza onoraria ad Andrea Bocelli. Archeologia, flora e fauna in magica alchimia: fra i boschi e le colline abitati da faine, volpi, istrici del Parco Regionale dell’Antichissima Città di Sutri sorge Villa Savorelli, dimora storica le cui origini affondano nel XV secolo, quando fu edificata dalla famiglia Odescalchi, e che conobbe il massimo splendore dal 1629 in poi, fino ad arrivare alla proprietà dei conti Savorelli da metà ‘700. Circondata da un tipico giardino all’italiana (con siepi di alloro ed esemplari di bosso centenari), la Villa domina la collina su cui sorge la chiesa della Madonna del Monte e dove si estende il Bosco Sacro: qui in tempi remoti venivano officiati i rituali romani e i sacrifici del Toro.
 
 


Sutri proprio in questi giorni è balzata alla ribalta dei media internazionali, soprattutto statunitensi, brasiliani, russi e dell’Europa dell’Est, grazie all’iniziativa Undiscovered Italy Tours, ideata da Daniela Corti e mirata a promuovere la zona della Tuscia, nell’Alto Lazio, come nuova meta di turismo wedding e leisure internazionale. Una tappa d’obbligo nel borgo di Sutri è senz’altro il Museo di Palazzo Doebbing, e non solo per l’opera d’arte che ne è simbolo, ovvero l’Efebo di Sutri, raffinata scultura in bronzo del I secolo d.C., ma soprattutto per l’esposizione di artisti contemporanei che spazia da Livio Scarpella, con il suo “Ragazzo con l’orecchino di Topazio” in bronzo dorato, vetro, osso, marmi policromi e topazio, alle sculture ispirate alla femminilità di Alessio Deli (relizzate con materiali trovati nelle discariche, come lamiere, ferri arrugginiti e plastica) fino alle provocazioni di Tadeusz Kantor, con l'inquietante “Classe Morta” diventata un cult per gli appassionati dell’artista polacco. Poco distante da Sutri facciamo rotta su Ronciglione, alla scoperta di un altro gioiello “segreto” della Tuscia: Villa Lina. Oggi divenuta relais, la Villa, del 1929 in perfetto stile Liberty, è stata meta di artisti e poeti del calibro di D’Annunzio, Trilussa, Donghi, Chia, Warhol, Basquiat, ed ha un un parco bioenergetico di 40 ettari e un giardino “simbolico” ispirato all’energia maschile e femminile, lo Yin e lo Yang, progettato di Raffaele De Vico, maestro dei Rosacroce, con due autentiche colonne egiziane di Assuan. Qui, per la gioia soprattutto dei visitatori nord europei e americani, si possono praticare il forest bathing e la tree therapy per il riequilibrio energetico-emozionale intorno alla sequoia di 250 anni, e il kneipping che sfrutta i benefici psicofisici delle acque gelide che sgorgano dalle fontane del bosco. Ogni albero è abbinato ad un particolare organo del nostro corpo, in sintonia con le più antiche tradizioni olistiche che concepiscono emanazioni benefiche dalle piante secolari: per esempio l'abete rosso è ottimo per "lavorare" su fegato, sistema nervoso e reni, il leccio è abbinato al riequilibrio della tiroide e all'intestino crasso e tenue, il bosso al sistema cardiocircolatorio e il tiglio al sistema linfatico e alle ghiandole surrenali.
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