A cavallo dal Trentino alla Sicilia: 21 itinerari

A cavallo dal Trentino alla Sicilia: 21 itinerari
di Cristina Montagnaro
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Sabato 21 Novembre 2015, 13:36 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 15:58
In sella ad un cavallo camminando lentamente per sentieri poco conosciuti come l’antica Via Clodia, costruita dagli antichi romani per collegare le colonie conquistate in terra etrusca, percorsi in Toscana, isola d’Elba o sulle rotte di San Francesco sui Monte Sibillini. Questi sono alcuni dei tanti percorsi che si possono fare a cavallo, andando piano e ammirando la natura circostante, lontano dal traffico delle autostrade. Il turismo a cavallo: un settore che sta tornando a crescere.

Si è da poco conclusa Fieracavalli, la 117° edizione a Verona, dove è stata presentata la prima guida dedicata all’equiturismo in Italia ed è stato lanciato il salone del turismo rurale. In vetrina 200 aziende, cavalli e non solo, ma anche, cultura dell’ambiente, natura ed enogastronomia.

21 sono gli itinerari che si trovano nella guida “l’ Italia a cavallo” per scoprire le bellezze del paese dall’alto di una sella. Il progetto è curato da Fieracavalli e Touring club. Ci sono posti, che vanno dal Trentino alla Sicilia, passando per il Lazio e la Toscana.
“C’è un ritorno di interesse verso il settore dei cavalli e infatti si tratta di 7.000 chilometri di rotte percorribili nel paese con 450 agriturismi coinvolti nel diffondere la passione per il cavallo” afferma il direttore generale di Veronafiere Giovanni Montavani.
L’equiturismo in termini economici vale oltre 900 milioni di euro, con 1,5 milioni di potenziali appassionati.

La guida descrive i percorsi, tappa per tappa, illustra i territori attraversati, i punti dove sostare e le strutture ricettive per cavalli e cavalieri, offrendo tutti gli elementi per orientarsi lungo il cammino.

Si sale in sella all’ombra delle Pale di San Martino, in Trentino, si passa sotto l’Arena di Verona, si cavalca sugli argini del Po e, attraversando l’Appennino Tosco-Emiliano, ci si affaccia in Liguria e poi su fino ai vigneti delle Langhe e del Monferrato. Ma si può scendere anche a sud, lungo le Gole del Furlo, nelle Marche e nei luoghi di San Francesco sui Monti Sibillini. Dalla Maremma fino a Roma tra tombe e insediamenti etruschi, seguendo il “Sentiero di San Benedetto”, che tocca il Sacro Speco di Subiaco, la Certosa di Trisulti, l’Abbazia di Montecassino.
Oppure si segue la Linea Gustav, tracciata dai tedeschi tra Adriatico e Tirreno per ostacolare l’avanzata delle truppe alleate verso Roma durante la seconda guerra mondiale. Quindi ancora più a sud, lungo i tratturi che per millenni hanno visto greggi e pastori viaggiare tra i pascoli invernali della Puglia e quelli estivi in quota. Si arriva sul mare del Gargano e da lì si taglia la Penisola per arrivare sul Tirreno nel Parco del Cilento. Una puntata sul Pollino in Calabria per arrivare in Sicilia, dove si esplorano i monti degli Ebrodi e delle Madonie, ma dove soprattutto si può sperimentare l’esperienza di cavalcare tra le lave dell’Etna. E per finire il mare, quello dell’Isola d’Elba, la cui storia si incrocia con quella di Napoleone e dell’industria mineraria, e quello della Sardegna occidentale.